La spiaggia nudisti di Capocotta verrà abbattuta per irregolarità edilizie. Dopo 15 anni di attività riconosciuta – la struttura era stata inaugurata dal sindaco Rutelli nel 2000, dopo che l’anno prima il Comune di Roma, con una apposita delibera, aveva approvato non solo la prima spiaggia naturalista d’Italia, ma anche la realizzazione di “strutture atte all’esercizio della pratica naturalistica” – il X Municipio ha invece scoperto che il chiosco, che funge da bar ed ha anche i servizi igienici, gli spogliatoi e le docce (gratuite) è abusivo. Da qui la decisione, presa attraverso una determina dirigenziale, di abbattere la struttura. Ma l’intero tratto potrebbe trovarsi da un momento all’altro senza i chioschi che caratterizzano la spiaggia di Capocotta: oltre alla demolizione dello stabilimento naturalista, sono ad imminente rischio sgombero anche Zagaja, Mediterranea, Settimo cielo, Porto di Enea e Mecs Village, in quanto la concessione rilasciata dal Comune per questi chioschi nel 2000 è scaduta. Il Municipio ha quindi chiesto il pagamento dei canoni di locazione arretrati e la riconsegna delle chiavi.
Capocotta, abusivo il chiosco della spiaggia nudisti: il Comune determina la demolizione
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