Il sindaco Roberto Gualtieri lancia un braccio di ferro con gli autisti dei taxi a Roma. Vista l’assenza di questi mezzi pubblici nella Capitale, il Primo Cittadini avrebbe mandato un ultimatum ai sindacati di categoria per mettere in piedi la “doppia guida”. Una soluzione gestionale che non risolverebbe definitivamente il problema nella Città Eterna, ma quantomeno limiterebbe i disagi per cittadini e turisti.
Pugno di ferri di Gualtieri sui taxi di Roma
Il sindaco Gualtieri ci crede nella riuscita della trattativa con i sindacati dei taxi capitolini, mostrando un certo ottimismo nel commentare il futuro del servizio nella Capitale. Secondo i calcoli del Campidoglio, passasse la contestata misura, in città si conterebbero almeno “mille auto in più”. Cifre oggi necessarie, specie se molte stazioni romane, specie della periferia, sono oggi scoperte del servizio taxi nelle ore serali.
Le code alla stazione Termini per prendere il taxi
In una Capitale europea efficiente, non si può aspettare un’ora per il passaggio del taxi. Ormai sono le quotidiane scene che vivono dirigenti d’ufficio e turisti fuori dalla stazione Termini, puntualmente bloccati a piazza dei Cinquecento per la mancanza di questi mezzi. Le file, ogni giorno che passa, tagliano nuovi record all’interno del territorio romano, dove un cliente nella normalità si trova davanti, nella fila, anche 40/50 persone per prendere l’automobile bianca.
Gualtieri spera nel buon senso dei taxisti
Roberto Gualtieri spera nel buon senso dei tassisti, che volontariamente – per le condizioni di Roma – oggi dovrebbero condividere la licenza e soprattutto il mezzo nelle ore in cui non sono di turno. Un palliativo piuttosto che una reale soluzione amministrativa e gestionale, considerato come quelle auto – con un simile metodo – andranno incontro a maggiori possibilità di incidenti e soprattutto usura. Nel concreto, una spinta iniziale del servizio potrebbe equivalere, nelle prossime settimane, anche a centinaia di stop tra quelle auto per motivi di manutenzione ordinaria. Scenario che farebbe collassare definitivamente il “sistema taxi” a Roma.
Foto: Emanuele Cacciatore