Camilla Marianera, dunque, andrà a processo per corruzione in atti giudiziari. Lei, giovane avvocato praticante accusata di aver ottenuto notizie coperte dal segreto istruttorio in cambio di mazzette per poi rivenderle ai soggetti indagati. Oltre a lei, poi, sul banco degli imputati, anche il fidanzato Jacopo De Vivo, finito anche lui in carcere insieme a Marianera lo scorso febbraio.
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Camilla Marianera e il processo immediato
Ora, i pm chiedono il processo con rito immediato – senza il vaglio da parte del gup – a seguito della conferma delle misure cautelari per parte del Tribunale del Riesame il quale ha respinto il ricorso con il quale il difensore legale di Marianera sollecitava per la sua assistita i domiciliari. Parallelamente ai tribunali, anche le indagini vanno avanti, soprattutto quelle relative alla talpa dell’ufficio intercettazioni, la quale avrebbe fornito all’aspirante avvocato le informazioni riservate su pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. In tutti questi ultimi mesi, sia Marianera che il fidanzato, poi, non hanno mai reso dichiarazioni utili alle indagini, continuando a sostenere che le parole captate dagli investigatori, sull’ “amico”, in grado di fornire le notizie coperte dal segreto istruttorio, fossero solamente delle favolette narrate per poter ottenere dei soldi.
Le intercettazioni e le prove
Tra le prove presenti negli atti di inchiesta ci sono soprattutto le intercettazioni che risalgono allo scorso mese di settembre. Durante quell’occasione, infatti, L.G., il quale era indagato per fatti di droga, e quindi sotto osservazione dei carabinieri, veniva ascoltato mentre discuteva con la 29enne aspirante avvocatessa che gli assicura di potere accedere, grazie ad un suo amico, a delle informazioni riservate. Come riportato anche da il Messaggero, si sente dire: ”Io tramite il mio studio – spiegava Marianera a L.G. – diciamo che conosciamo una persona che sta in procura nell’ufficio dove sbobinano le intercettazioni e tutto. E a me fa tanti favori, tipo che se gli metto il nome con la data di nascita…”
La talpa e la tariffa da applicare
Ma non è tutto, perché tra le intercettazioni ci sarebbero anche quelle tra Marianera e il suo fidanzato in merito alla cifra da richiedere per il ”servizio”. Il suo ragazzo dice: ”Io gli ho detto che quello per la consulenza si prende sette piotte va bene? Poi male che va, a quello gli regali due piotte”. Al momento, però, il loro ”amico”, talpa all’interno dell’ufficio da cui proverrebbero le informazioni riservate, non è ancora stata identificata.
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