Nelle prossime settimane, potrebbe arrivare una nuova normativa per favorire la transizione ecologica verso le energie rinnovabili. Quello che infatti stanno pensando al Parlamento Europeo, sarebbe una scelta epocale e destinata a cambiare le abitudini di tutti gli europei. La questione interesserebbe le caldaie a gas, che dovrebbero smettere di essere vendute entro il 2029. Oltre al divieto di vendita, l’Unione Europea toglierà anche ogni tipo di incentivo per questi sistemi di riscaldamento. Ma i Paesi dell’Unione saranno pronti per questo passo? No e la situazione farà discutere come tematica di politica interna, in primis nello Stato Italiano.
Divieto alle caldaie a gas entro il 2029: l’idea dell’Unione Europea
L’UE avrebbe già reso pubbliche queste intenzioni all’interno del documento “RepowerEu”, dove la Commissione Europea disegna il piano per rendere i Paesi dell’Unione indipendenti dai combustibili fossili. In tal senso, si punta ad avere un’area continentale indipendente dalla Russia entro il 2027 (viste le conseguenze del conflitto russo-ucraino), con uno sforzo per provare a raggiungere tale obiettivo con qualche tempo di anticipo (su sollecito degli Stati Uniti d’America).
Tale scenario, apparentemente utopistico visto la crisi economica nel continente, andrebbe a riprendere il disegno del Green Deal (Patto Verde) stillato nel 2019, ovvero prima della pandemia da Covid-19. In tale disegno, la Commissione Europea proponeva delle iniziative agli Stati membri per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Sotto questo punto di vista, nel pratico l’UE cerca di virare verso le posizioni di Greta Thunberg, con l’attivista svedese che aveva largamente criticato Bruxelles negli ultimi anni.
L’UE rimette al centro la battaglia contro la crisi climatica?
Ma con queste proposte repentine e che forse fanno trovare l’UE impreparata, l’UE dove vuole andare a parare? Viste le ampie critiche degli ambientalisti in tutta Europa, probabilmente ha voluto riprendere in mano – nella sua agenda politica – le tematiche legate alla crisi climatica e soprattutto il degrado ambientale. In tal senso, tra gli obiettivi primari ci sarà quello di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, mostrando un’inversione di tendenza in confronto agli Anni ’90.