Sono passati quattro giorni dall’uccisione del cagnolino, da parte di due maschi Staffordshire Terrier, di fronte all’asilo Don Milani, a Torvaianica, e solo oggi Dora, la padrona dell’animale ucciso, riesce a raccontare quello che è successo esattamente.
Asso, un Bichon Havanais bianco, non un barboncino come erroneamente riportato nell’articolo in cui veniva data la notizia dell’aggressione, aveva 5 anni.
“Avevamo un’intesa eccezionale, tra noi c’era un rapporto meraviglioso – racconta Dora commossa – Parliamo di un cagnolino dal carattere buonissimo, pieno di vita, sempre pronto al gioco e alle coccole, e ben disponibile anche con chi non conosceva”.
Dora racconta cosa è accaduto nel pomeriggio di mercoledì 7 Dicembre.
“Dopo pranzo ero uscita con Asso per la consueta passeggiata. Dopo un po’ ho incontrato mia madre, e insieme abbiamo deciso di prolungare la camminata per arrivare fino al centro fisioterapico che si trova in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, di fianco all’ufficio postale e proprio di fronte al cancello della scuola materna – ricorda Dora – Intorno a noi c’erano molte persone: i bambini che iniziavano a uscire dall’asilo e le loro famiglie, ma anche le clienti del parrucchiere che si trova proprio lì accanto. Noi eravamo all’altezza degli scalini, spalle alla strada, dirette verso il portone, quando all’improvviso questi due molossoidi ci sono arrivati alle spalle e hanno accerchiato il mio Asso. Nel giro di una frazione di secondo hanno azzannato il mio cagnolino, che non ha avuto il tempo né di realizzare cosa stesse succedendo né di emettere un solo fiato, tantomeno di abbaiare”.
I due grossi cani – che erano scappati dalla recinzione di un centro sportivo di via Siviglia, come è stato riferito dopo – erano arrivati alle spalle di Dora e del cagnolino, che non si erano accorti di niente, provenienti dal marciapiede opposto, quello dove si trova l’asilo, come hanno poi raccontato gli altri testimoni.
“Io – prosegue il suo racconto Dora – ho iniziato a urlare per chiedere aiuto e tutte le persone presenti hanno provato a intervenire, mentre i due cani si sballottavano Asso come se fosse una pallina, continuando a sbranarlo. Devo dire che le persone sono state eccezionali: rischiando davvero la pelle, vista l’aggressività che in quel momento quei due cani stavano mostrando, mi hanno aiutato, cercando di liberare Asso dalle loro fauci. Due persone in modo particolare hanno rischiato davvero grosso, perché una delle due ha spalancato le fauci di uno dei cani, mentre l’altra gli ha tolto dalla bocca il mio cagnolino. Io da sotto l’ho preso e siamo fuggiti dentro il negozio di parrucchiere che si trova lì accanto. I due Staffordshire Terrier ci hanno seguiti, erano pieni di sangue del mio cagnolino. Era una scena terribile, raccapricciante: la gente spaventata, mentre questi due cani sbattevano contro la porta a vetri, inferociti, poi, vedendo che non riuscivano ad entrare, hanno girato la loro attenzione verso altre possibili prede. Hanno iniziato a seminare il terrore tra le persone, fino a quando non sono arrivati i carabinieri e, subito dopo, il personale della Asl che ha catturato i cani e li ha portati via”.
Asso, che era ancora vivo anche se in condizioni disperate, è stato inizialmente soccorso dalla dottoressa Marcella Fadda, che ha il suo studio veterinario a poca distanza da dove è avvenuta l’aggressione, poi, vista la situazione, è stato trasportato urgentemente a Ostia in una clinica veterinaria per tentare l’impossibile.
È stato quindi operato, ma alle 20.30 è morto per arresto cardiorespiratorio.
“Le sue condizioni erano veramente disperate – racconta commossa Dora – era davvero a brandelli. A un certo punto pareva che si stesse riprendendo, aveva ripreso coscienza, ma è durata poco, le sue ferite erano troppo profonde. E’ stato massacrato senza pietà”.
Dora vuole andare a fondo a questa vicenda.
“Ma – spiega – non è solo per il mio cane: in quel momento erano in pericolo tutte le persone che si trovavano lì, perché i cani erano in preda a una rabbia cieca e potevano attaccare chiunque. Io ringrazio tutte le persone che sono intervenute, che si sono mobilitate sia durante quello che è accaduto che dopo, cercando di calmare me e mia madre e di consolare il nostro dolore. Il mio Asso era un cane eccezionale, buono con tutti, educato e con una voglia di vivere incredibile. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno provato ad aiutarci. Il grado di coinvolgimento di tutte le persone presenti è stato veramente elevatissimo: tutti si sono resi partecipi non solo del tentativo di salvarlo, ma anche del mio dolore, oltre che della paura che tutti abbiamo vissuto”.
Anna Maria Greco