Pometini con il naso all’insù stamattina, quando strani filamenti simili alla seta hanno avvolto Pomezia.
A dare “l’allarme” alcuni cittadini di Santa Procula e ad avvertire noi della redazione un’abitante di via Settembrini.
Un fenomeno stranissimo, che ha trascinato molti per le strade incuriositi dai lunghi fili di ragnatela che si appoggiavano sui pali, sulle antenne fino ad arrivare al suolo.
Ma nulla di nuovo, perché negli anni e in zone diverse d’Italia e del mondo è stata più volte documentata la caduta di questi filamenti ribattezzati “capelli d’angelo”.
Ma di cosa si tratta in realtà?
Nel web si trovano numerose testimonianze, accompagnate spesso da analisi effettuate in maniera più o meno ufficiale i cui risultati sono però discordanti, tanto da formare due correnti di pensiero.
Per alcuni ricercatori si tratterebbe di un fenomeno naturale chiamato “spider ballooning”, per altri le “tele di ragno” sarebbero residui polimerici derivanti dalle famigerate scie chimiche.
Ma non finiscono qua le ipotesi, perché c’è chi pensa che i filamenti possano derivare da scorie della lavorazioni di qualche industria chimica. Il mistero rimane , in attesa che qualcuno faccia delle analisi ufficiali e ci liberi da questo dubbio.
Gli affascinanti, “capelli d’angelo” hanno però compiuto un piccolo miracolo oggi, distogliendo l’attenzione dei pometini dalla routine fatta di lavoro, politica e tasse facendoli stare per qualche minuto fra le nuvole ad osservare l’immensità del cielo.
Cristian Di Biagio