Home » News » Cronaca » Bonus matrimonio, boom nel Lazio ma spuntano i primi ”furbetti”: la coppia sposata da 35 anni

Bonus matrimonio, boom nel Lazio ma spuntano i primi ”furbetti”: la coppia sposata da 35 anni

Pubblicato il
matrimonio

Nuovo bonus, nuovi furbetti. Fatta la legge, trovato l’inganno. Per ogni nuovo incentivo, ecco spuntare anche quelli che non si lascerebbero sfuggire occasione per poter aggirare la regola, e intascare illegittimamente qualche soldino. Proprio nella Regione Lazio, è boom di richieste per l’assegno da 2 mila euro destinato alle coppie che si sposano. E questo è un dato. Poi ce n’è un altro: di queste, 681 domande, una su tre, sono state respinte. Ad esempio, come riporta anche la Repubblica recentemente, c’è tra queste il caso della donna che si finge nubile ma è sposata da 35 anni, così come chi ha tentato di incassare il contributo per festeggiare l’anniversario di nozze, oppure chi ha fatto i suoi programmi nuziali all’estero o fuori regione, violando i termini dell’aiuto. Insomma, la fauna dei furbetti è vasta e variegata. 

Bonus matrimonio: a chi spetta, requisiti e come richiederlo

Bonus matrimonio: i furbetti sposati da anni

Ricordiamo che il bonus matrimoni è l’incentivo pensato dalla giunta regionale che hanno stanziato 10milioni di euro “al fine di fronteggiare la crisi economica derivante dall’emergenza pandemica anche nel settore dei matrimoni”. L’obiettivo di tutto ciò, a monte, è quello di sostenere le imprese della regione Lazio. Tuttavia, tre le 491 richieste respinte in toto dalla Regione figurano almeno 18 “furbetti dei banchetti”. Un esempio su tutti che rimane particolarmente significativo: “La richiedente risulta sposata da una persona diversa da quella indicata sulla domanda, con un matrimonio avvenuto il 5 settembre 1987” – questa è la risposta che arriva direttamente dagli uffici regionali a una donna che risultava sposata da 35 anni. Altre due coppie, ancora, si sono viste rifiutare la domanda perché il loro fatidico ”sì” era stato già pronunziato in passato. Oppure, come detto, ci sono anche delle coppie che si sono sposate fuori regione, o all’estero. Le richieste di rimborso sono delle più astruse, c’è chi avrebbe definito una nota spese come “tuta salopette” – nella speranza che passasse inosservata – fino a coloro che hanno letteralmente violato il tetto massimo stabilito, con un viaggio di nozze davvero vertiginoso. Ma, nonostante i furbetti, la Regione continuerà ad erogare il bonus, a patto, ovviamente, che i criteri siano rispettati e che le coppie non siano già dei veterani. 

Impostazioni privacy