La Guardia di Finanza e Arera rinnovano l’intesa per i controlli verso i call center che vendono energia nel libero mercato.
La Guardia di Finanza ha rinnovato in queste ore un accordo con Arera, per il controllo dei call center sotto la gestione dei venditori di luce e gas al mercato libero. Un’indagine partita ormai da diversi anni e che proseguirà anche nel prossimo anno, dove i finanzieri e l’Autorità Giudiziaria stanno studiando un fenomeno legato alle truffe verso i consumatori dell’energia nella propria casa. Nello specifico, si parla di realtà imprenditoriali che in corso d’opera hanno mandato ai propri clienti bollette salatissime per l’utilizzo dei servizi energetici nelle proprie abitazioni.
La Guardia di Finanza interviene sui call center che vendono luce e gas
L’accordo con Arera si prefigge un importante obiettivo: garantire la vendita regolare dell’energia da parte dei call center. Queste realtà, come dimostrato dalle indagini, in diversi casi si sono rese protagoniste di truffe e raggiri ai danni dei consumatori, mandando bollette gonfiate rispetto a un servizio dell’energia approssimativo. Dal 2023, anno dell’entrata in vigore del libero mercato energetico, Arera e Guardia di Finanza hanno rafforzato i propri controlli per tutelare il consumatore da eventuali raggiri.
Le truffe ai danni del consumatore italiano
Nelle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e l’Autorità Giudiziaria, è emerso un sistema illecito portato avanti da diverse attività imprenditoriali legate al mercato dell’energia. Si tratta di distributori idrici e imprese legate alla distribuzione del gas, che avevano applicato irregolarmente delle tariffe verso i propri clienti. Tutto questo, peraltro, percependo incentivi e premi per migliorare il proprio servizio: fondi da circa 11 milioni di euro, che i militari stanno gradualmente recuperando del tutto.
Per l’aspetto legato al trasporto regionale del gas e le agevolazioni per le imprese ad alto consumo energetico, sono state scoperte ulteriori irregolarità. Le indagini della Guardia di Finanza hanno messo nel mirino quasi 37 mila imprese nella vendita dell’energia, che oggi sono sospettate di irregolarità nella conduzione dei bilanci .