L’incendio nella notte tra il 24 e 25 aprile, di natura dolosa, distrugge buona parte del presidio culturale locale. Nessuna certezza sul movente, ma la tesi della matrice politica non è affatto esclusa.
Migliaia i messaggi di solidarietà ed è già attiva una campagna di crowdfunding su ‘Produzioni dal Basso’. Pronta anche la proposta di un “fondo aggiuntivo per le attività culturali ad alto valore sociale che vengono colpite” ad opera di Stefano Veglianti, consigliere municipale del V in quota a Sinistra per Roma.
Un forte boato intorno alle 3.20 del mattino del 25 aprile si è sentito in via delle Palme a Centocelle, quartiere del sud est romano. Poi l’incendio di un avamposto culturale, nato come libreria indipendente ma in realtà anche sede di eventi, concorsi letterari, serate musicali e originale luogo di ristoro dove consumare ottimi aperitivi.
Le serrande de ‘La Pecora Elettrica’ sono state divelte e il fuoco, a giudicare dai primi rilievi della scientifica, è stato appiccato dall’interno e da diversi punti: “Come il settore dedicato ai bambini che ne ha fatto più le spese” dice Danilo Ruggeri, uno dei gestori. Buona parte della libreria è quindi andata a fuoco e la natura dolosa dell’incendio è ormai certa. Inoltre pare che i malintenzionati non siano semplici ladruncoli e vandali perché, ad eccezione di un computer, dal locale non è stato sottratto nulla: “Il registratore di cassa era aperto ma non è stato rubato il denaro” scrivevano poche ore dopo il fatto i gestori de ‘La Pecora’.
Cresce quindi il timore di un attacco politico ad opera dell’estrema destra romana anche se Danilo Ruggeri e soci non avevano mai subito minacce o intimidazioni prima. Non avevano mai avuto, dicono, nemmeno banali screzi con i clienti.
Ma l’incendio di un luogo di aggregazione chiaramente schierato accaduto proprio il 25 aprile in un quadrante della città in piena gentrificazione, dove locali alla moda convivono con i palazzi popolari e fanno a pugni tra spazio pubblico e speculazioni, a due passi dalla storica occupazione e autogestione del Forte Prenestino e in un quartiere che ha da poco ricevuto la medaglia al valore civile per il contributo dato dai suoi abitanti alla Resistenza. Ciò fa quantomeno riflettere.
Intanto gli affezionati de ‘La Pecora Elettrica’ si stanno già dando da fare ed è già attiva su Produzioni dal Basso una campagna di crowdfunding: “Oggi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a pulire il locale” scrivono sulla propria pagina Facebook i ragazzi de ‘La Pecora’: “mentre un pezzo della nostra famiglia allargata si è già attivata per costruire un crowdfunfing online e degli eventi a sostegno della nostra ricostruzione“.
Sono migliaia infatti i messaggi di solidarietà ricevuti. “Ci stringiamo attorno alla Pecora Elettrica come un grande gregge” dicono sul web e anche rappresentanti delle istituzioni locali come Stefano Veglianti, capogruppo Sinistra per Roma nel Municipio V, hanno preso immediatamente atto della vicenda e stanno pensando di attivare degli strumenti a sostegno delle attività culturali che subiscono attacchi del genere, come la sospensione del pagamento delle tasse comunali, delle utenze riguardanti i servizi pubblici e la creazione di un fondo aggiuntivo per le “attività ad alto valore sociale che vengono colpite“. ” È indispensabile” dice Veglianti, “attivare tutti gli strumenti perchè ‘La Pecora’ riapra al più presto. In particolare, noi che ricopriamo ruoli nelle istituzioni abbiamo il dovere, oltre che esprimere vicinanza e solidarietà, di avviare una riflessione” e in questo suo appello cerca anche il sostegno di Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti in Regione.