I protagonisti della vicenda sono il dirigente del Settore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Pomezia, una dipendente del settore Edilizia privata e Gestione del Territorio del Comune di Pomezia, il titolare di uno studio tecnico e una sua collaboratrice.
La vicenda trae origine da un’attività investigativa avviata nel mese di gennaio del 2011 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia. I militari hanno riferito alla Procura della Repubblica di Velletri delle anomalie riscontrate in atti relativi al settore urbanistico, per un rilevante spessore economico, tutti ad appannaggio di uno studio di ingegneria ed architettura con sede a Roma. L’indagine ha permesso di ricostruire i contatti e le relazioni esistenti tra l’U.T.C. del Comune di Pomezia e il lo stesso studio tecnico. Il G.I.P. del Tribunale di Velletri, dott. Giuseppe Cario, su indicazione del Procuratore Giuseppe Travaglini, ha condiviso l’impianto accusatorio promosso dal Pubblico Ministero nei confronti del dirigente del Comune che, per tramite della segretaria, forniva al titolare dello studio di architettura una parte delle delibere, così da poterle modificare a proprio piacimento prima dell’approvazione del Consiglio Comunale. Grazie agli elementi acquisiti con intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri eseguiti negli studi professionali e nella sede del Comune di Pomezia, è stato accertato che i personaggi coinvolti avevano prodotto una falsa proposta di deliberazione avente ad oggetto un piano particolareggiato esecutivo (PPE) in variante al piano regolatore generale (PRG) “Pomezia Centro”, che è stato sostituito a quello originariamente redatto. Tutto ciò prima che il Consiglio Comunale potesse deliberare, in modo che fosse approvato il testo sostituito e non quello originale. Per effetto dell’illecita sostituzione, il Consiglio Comunale ha approvato una versione che consentiva nel P.P.E. l’edificabilità di circa 10.000 mc di volumetria residenziale privata aggiuntivi a quelli previsti dalla versione originale. Gli stessi autori, poi, hanno soppresso l’atto pubblico costituito dalla proposta originale di deliberazione del P.P.E. in variante di P.R.G. “Pomezia Centro”. A seguito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, la dirigente Anna Ferrazzano e il titolare dello studio di architettura sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni mentre le loro collaboratrici sono stati sottoposte al regime dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.