ARRESTATO RAFFAELE DI MARIO
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La notizia era nell’aria già da qualche giorno ma, appena arrivata, sono stati in molti a non crederci: il costruttore Raffaele Di Mario, titolare del gruppo Dimafin e della Di.Ma Costruzioni, la stessa che pochi giorni fa, il 29 Marzo, è stata dichiarata fallita con l’intera holding dal Tribunale di Roma, è stato arrestato questa mattina, insieme a due suoi collaboratori, dagli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, sulla base di un’ordinanza emessa dal gip Marina Finiti su richiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Maria Francesca Loy, Giuseppe Cascini e Maria Sabina Calabretta. I tre sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere. I reati contestati all’imprenditore pometino ed ai suoi collaboratori, Lucio Giulio Capasso e Paola Ronzio, entrambi titolari di cariche sociali all’interno del gruppo Dimafin, sono bancarotta fraudolenta per distrazione, reati fiscali e false fatturazioni. Di Mario è il presidente della stessa società che nel 2004 comprò per 34milioni di euro Palazzo Sturzo all’Eur, per 40 anni sede storica della Dc. Al centro degli accertamenti che hanno portato oggi agli arresti la vendita del centro commerciale Dima Shopping Bufalotta dalla Niccodemi per 108 milioni a Banca Italease a Roma. In particolare, le indagini hanno evidenziato condotte fraudolente relative ad un’operazione commerciale e societaria concernente il centro commerciale “Dima Shopping Bufalotta” dalla NICCODEMI (cedente) alla Banca ITALEASE (acquirente), con contestuale contratto di leasing a favore della DIMAFIN (utilizzatrice), riconducibile al principale indagato. Gli inquirenti ipotizzano quindi che la Niccodemi non avrebbe pagato imposte per 26,6 milioni sulle plusvalenze ottenute dalla vendita. Successivamente, Di Mario avrebbe ripulito del capitale la società, dichiarata fallita dal Tribunale di Roma lo scorso novembre, con distrazioni per complessivi 52,5 milioni, per lo più in favore della società Primula, anch’essa riconducibile a Di Mario. Gli uomini della Guardia di Finanza questa mattina hanno anche eseguito sette perquisizioni e sequestri preventivi di beni immobili a Pomezia, dove Di Mario possiede, tra l’altro, il polo alberghiero Hotel Selene, affiliato alla catena Best Western e diversi impianti sportivi. L’arresto del “Re Mida” pometino, come era stato più volte chiamato, era stato più volte, nei mesi scorsi, annunciato e poi smentito attraverso voci di piazza. Questa volta, invece, la notizia è vera ed ha gettato nel panico non solo i dipendenti, per i quali sono già in atto le procedure per la cassa integrazione, ma anche parte del mondo politico pometino, che con l’imprenditore più volte ha avuto “incontri ravvicinati” di vario tipo. Nonostante gli ovvi commenti alla notizia, a livello ufficiale nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla vicenda, che sicuramente avrà echi e conseguenze non indifferenti sul territorio.