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Arrestato il Direttore dei servizi amministrativi di una scuola di Pomezia: avrebbe sottratto oltre 330.000 euro

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del Direttore Amministrativo di un Istituto Comprensivo di Pomezia ritenuto colpevole dei reati di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata e occultamento di atti.
L’uomo è accusato di aver distratto, tra il 2010 e il 2014, una somma superiore a 330.000 euro destinata al pagamento dei fornitori di plessi didattici per cui prestava servizio.
Il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha, inoltre, disposto il sequestro preventivo di beni immobili, mobili registrati e conti correnti bancari sino al raggiungimento della somma costituente il profitto acquisito illecitamente, accogliendo la richiesta del Procuratore della Repubblica, Francesco Prete.
Gli accertamenti patrimoniali eseguiti sul conto dell’indagato hanno permesso di individuare due immobili di sua proprietà ubicati nel comune di Roma – in località Ostia e nella zona della Magliana – e un conto corrente bancario.
L’attività di indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Pomezia nei confronti dell’indagato è scaturita dalla denuncia sporta da un dirigente scolastico che aveva riscontrato delle anomalie contabili, evidenziate dallo stesso dopo che una delle ditte fornitrici aveva vantato un credito nonostante agli atti non si riscontrassero mancati pagamenti.
I militari, grazie ad una scrupolosa attività investigativa, sono riusciti a ricostruire non solo il modus operandi dell’indagato – che in più occasioni e in modo continuativo, almeno dal 2010, avrebbe falsificato i mandati di pagamento già posti alla firma dei dirigenti scolastici alterando i beneficiari che venivano di volta in volta indicati come il Direttore Amministrativo stesso o suoi conoscenti e anche suoi creditori – ma anche tutte le operazioni di pagamento illecite, per un ammontare di oltre 330.000 euro.
E’ stato, quindi, accertato che l’indagato aveva creato dei “doppioni” dei mandati di pagamento con identico numero di protocollo, ma con diverso contenuto, affinché presso la scuola fossero conservati i mandati di pagamento intestati ai reali creditori, mentre quelli inviati realmente all’incasso erano tutti intestati a terze persone prive di alcun titolo, recanti la firma apocrifa del dirigente scolastico.
Le indagini hanno, inoltre, permesso di rilevare che i mandati di pagamento conservati presso l’istituto scolastico presentavano anche timbri attestanti una falsa quietanza per sviare eventuali controlli. I timbri non conformi e altro materiale probatorio sono stati rinvenuti nel domicilio dell’indagato durante le perquisizioni eseguite nelle fasi investigative.
A seguito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari nella propria abitazione.

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