E’ stata sequestrata dalla Polizia Locale ad Ardea un’area di stoccaggio di carta da macero e altro materiale a una nota società del settore. Nello specifico, parliamo di un sequestro preventivo di tre capannoni industriali di oltre 3.500 mq, nonché dell’area di stoccaggio di oltre 8.000 mq. Nell’ambito di un’attività preventiva, gli uomini della Polizia Locale di Ardea guidati dal Comandate Sergio Ierace, hanno posto sotto sequestro preventivo l’area di stoccaggio di una nota società del settore. I caschi bianchi hanno messo i sigilli al terreno posizionato nelle immediate vicinanze dell’azienda, proprio dove sono presenti i macchinari per la lavorazione della carta da macero che la trasforma in materia riciclabile.
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Sequestrata area di stoccaggio carta: si correva il rischio di un incendio
Il luogo in questione è stato oggetto di ispezioni anche di altre attività di controllo, i dati esposti si sono incrociati con un’autorizzazione della Città Metropolitana di Roma Capitale. Non si tratta però dell’aria in cui realmente è stoccato il materiale, bensì in un luogo vicino privo di autorizzazione. Peraltro, per l’attività autorizzata, era stato rilasciato un Certificato di Prevenzione Incendio per 700mq, nettamente inferiore a quelli accertati. Questo dato ha portato gli uomini della locale all’emissione del sequestro: non solo quindi per l’assenza di autorizzazione ma anche per motivi di sicurezza legati al rischio incendio, viste le ingenti balle di materiale accatastate nell’area e nei capannoni sequestrati.
La lavorazione nell’impianto di trattamento rifiuti continua regolarmente. Anche se, è stata contestata all’azienda la quantità di rifiuti accatastati, che appare esclusa dall’autorizzazione della Provincia per la parte di stoccaggio ivi presente. La Polizia Locale ha provveduto a mettere i sigilli lunedì scorso nell’area adiacente l’impianto di produzione, dove erano stoccati carta e legno.
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Ardea: pericolo inquinamento per gli stabilimenti
I rilievi preliminari sono stati effettuati con l’ausilio delle aerografie presenti su Google Maps, che dall’alto hanno dato una prima conferma visiva ai dubbi dei Caschi Bianchi. Così, è stato apposto il nastro rosso e bianco e l’area è stata interdetta. La zona dove si trovano i rifiuti è stata già colpita da un devastante incendio nel 2018. L’attività posta in essere è stata proprio eseguita in via precauzionale all’eventuale pericolo sul territorio di Ardea. Nel recente passato il territorio è stato infatti colpito da episodi che hanno fatto tornare in mente il pericolo inquinamento più volte sfiorato dagli incedi dei diversi stabilimenti sul territorio, come quello della Eco X.