Ennesimo rinvio per l’udienza del processo “necropolis”, nel quale sono imputati il Sindaco di Ardea Luca Di Fiori, due ex assessori (Nicola Petricca e Cassio Roccafiorita), il dirigente Giovanni Cucuzza, i tecnici comunali Emilio Murano, Mario Porreca e Mauro Rossi e gli imprenditori Antonio Pace, Cinzia Tamburrini, Stefano Valeri e Bruna Ciocci.
Ieri, infatti, non si sono presentati i testimoni dell’accusa e il giudice ha rinviato l’udienza al 22 dicembre.
La vicenda ha radici lontane: il rinvio a giudizio risale al marzo del 2014, ma i fatti contestati sono riferiti al periodo tra il 2009 e il 2010 e riguardano appalti sospetti. La prima udienza si era svolta il 5 giugno dello scorso anno.
Il giudice aveva deciso il rinvio a giudizio del sindaco Di Fiori – che all’epoca era un consigliere comunale di maggioranza – e di Roccafiorita, Petricca e Stefano Valeri “perché in concorso tra loro […] più volte avanzavano richieste di denaro a Frego Giancarlo, rappresentante della cooperativa sociale “Il Girasole” appaltatrice del servizio cimiteriale presso il Comune di Ardea – rappresentando che in caso di mancato versamento vi sarebbero state difficoltà da parte degli uffici comunali nella liquidazione delle spettanze della cooperativa, tanto da indurre il Frego ad assumere alle dipendenze della cooperativa Maikol Roccafiorita, figlio del consigliere comunale, versando allo stesso mensilmente la retribuzione sino a settembre 2009; a versare a Roccafiorita la somma di € 2500; a versare a Petricca la somma di € 4000; ad offrire numerose cene anche al prezzo di € 800 l’una agli indagati e a loro accoliti; a stipulare un contratto con il Valeri per la fornitura di materiali necessari all’esecuzione di opere di manutenzione all’interno del Comune di Ardea al prezzo di € 19.000 sino al settembre 2009”.
Sempre negli atti del rinvio a giudizio, per quanto riguarda Mario Porreca, Mauro Rossi, Emilio Murano, Giovanni Cocuzza, Bruna Ciocci, Antonio Pace e Cinzia Tamburini, il giudice aveva ritenuto di procedere con il rinvio a giudizio “perché Porreca, Rossi, Murano e Cocuzza, quali funzionari comunali preposti alla gara d’appalto gestione del verde, pulizia dei cimiteri comunali, gestione servizi informazioni ed assistenza all’ufficio contratti concessioni comunali, con l’uso di mezzi fraudolenti colludevano con la Cioci – rappresentante della cooperativa Tirrenica – e con il Pace Antonio – rappresentante di fatto di tutte le cooperative partecipanti alla gara ad esclusione della Girasole – per l’aggiudicazione dell’appalto alla cooperativa Equinozio”. In particolare, viene spiegato nell’atto del Tribunale, Porreca, Murano e Rossi ammettevano alla gara, oltre alla Girasole, che aveva offerto un ribasso del 22%, anche l’Equinozio, amministrata dalla moglie di Antonio Pace, con un ribasso di quasi il 26%, e le cooperative sociali Pana (ribasso superiore al 27%), che in realtà era una pizzeria i quali titolari ignoravano di aver partecipato alla gara; la Tirrenica (ribasso 23,85%), ditta rappresentata da Cinzia Tamburrini, per anni sindaco della cooperativa Equinozio; la Pegaso (ribasso 21,80%), che nell’oggetto sociale non ha la gestione dei servizi cimiteriali, inattiva dal luglio del 2009 e della quale i rappresentanti ignoravano di aver partecipato alla gara. Con questi presupposti, Cocuzza ratificava, il 26 giugno 2009, l’operato della commissione ed affidava l’appalto alla cooperativa Equinozio”.
Per Mauro Rossi e Stefano Valeri. proseguiva il giudice nell’atto di rinvio a giudizio, si procede “perché Rossi, quale responsabile del servizio cimitero di Ardea consentiva le inumazioni provvisorie (in violazione al regolamento della polizia mortuaria) purché coloro che avevano necessità di seppellire un parente ma non disponevano di un loculo si rivolgessero alla ditta Ardea Onoranze Funebri srl del Valeri”.
Ardea, processo ‘Necropolis’: rinviata l’udienza che vede imputati politici, dirigenti e tecnici comunali
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