Comune di Ardea sempre più disastrato e al verde. Come in un film comico dove in realtà c’è ben poco da ridere, ieri sono stati pignorati per debiti verso imprenditori privati due quadri, affissi uno nella stanza della segretaria comunale dottoressa Marina Inches, l’altro nel corridoio antistante la stanza del sindaco. La notizia ha lasciato increduli i cittadini ed i dipendenti che in quel momento si trovavano nei corridoi, sgomenti per l’ennesimo esempio di malgoverno di un’amministrazione che ha ritenuto corretto approvare oltre otto milioni di euro di debiti fuori bilancio. Ad Ardea, seppur con tutta la sua travagliata storia amministrativa, non era mai accaduto che venissero sequestrati oggetti d’arte, se pur di autori non proprio di fama mondiale, a causa di debiti non pagati dall’amministrazione comunale. I quadri ed altri pochi oggetti sono rimasti le uniche cosa pignorabili in questo Comune, in quanto anche quest’anno la Giunta, presieduta dal vicesindaco Raffaella Neocliti, con l’assenso di Riccardo Iotti e l’astensione dell’assessore De Paolis ha votato l’impignorabilità di fondi depositati presso la banca. Va ricordato come l’unica volta che non è stata presentata questa delibera è stato l’anno in cui, per una sentenza passata in giudicato, una società concessionaria a seguito di pignoramento prelevò undici milioni di euro, fatto questo che portò l’allora sindaco Carlo Eufemi, mentore dell’attuale Primo Cittadino Di Fiori, ad incatenarsi, invano, al corrimano delle scale della banca per evitare il prelievo. Altri avvocati sono riusciti a prelevare, grazie a decreti ingiuntivi, piccole somme dalla banca, ma ad oggi le uniche cose che restano da pignorare sono quadri e suppellettili varie. Questa mattina alcuni cittadini, per ironizzare, appena saputo che il sindaco ha ritirato le sue dimissioni, hanno commentato che, vista l’aria che tira, forse farebbe meglio a portarsi la sedia e un tavolinetto da casa.
Luigi Centore
