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ARDEA, FARMACIE COMUNALI: CGIL CONTRO LA VENDITA

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Farmacie comunali senza medicinali e forse in “svendita”. Sulla questione si pronuncia la CGIL, che attraverso una nota ufficiale diffusa dal Segretario Generale CdLT Roma Sud-Pomezia-Castelli Giuseppe Cappucci e dalla Segretaria Generale SPI Roma Sud-Pomezia-Castelli Rosa Carbone esprime la propria contrarietà all’ipotesi vendita. “La CGIL, la FP CGIL e lo SPI CGIL Roma Sud-Pomezia-Castelli hanno appreso la volontà di voler vendere le farmacie comunali e ritengono tale scelta un errore – si legge nella nota – Il comune di Ardea in quest’ultimo periodo è riuscito a smantellare un servizio di pubblica utilità portando l’attività della farmacia ad esaurimento delle scorte. I cittadini che si rivolgono alla farmacia non trovano più i farmaci per il semplice motivo che non viene rifornita. Tale scelta è particolarmente sbagliata perché il comune si priva di un’attività che non costa alle casse comunali, ma che anzi in virtù degli utili potrebbe coniugare le attività di risanamento con la programmazioni di politiche sociali.

Le farmacie comunali risalgono alla visione solidaristica della società e sono state pensate come obiettivi prioritari da sindaci molto amati negli anni ‘50 (come La Pira a Firenze e Dozza a Bologna) per fornire un servizio ai cittadini e garantire i farmaci alle fasce più deboli della popolazione nelle periferie delle città”.

“Le farmacie comunali – proseguono dal sindacato – possono offrire ancora oggi servizi indispensabili e solidaristici, utilizzando ciò che eccede al pagamento degli stipendi e delle merci per fornire servizi come l’educazione alla salute, l’assistenza agli anziani, la consegna gratuita dei medicinali a domicilio ai cittadini che, in considerazione di difficoltà personali (per età, infermità e impossibilità di avvalersi di terzi) non possano approvvigionarsi autonomamente dei medicinali di cui necessitano. Le farmacie comunali inoltre possono essere una strumento forte per calmierare i prezzi, già oggi  infatti le farmacie comunali di Ardea vendono prodotti per neonati (salviettine, pannolini ecc..)  o per anziani a prezzi inferiori al mercato. Nelle farmacie di Ardea, infine, lavorano lavoratrici e lavoratori dipendenti del Comune che, nel caso venga mantenuta la volontà di vendere, devono essere tutelati nel loro rapporto di lavoro, siano essi a tempo indeterminato che determinato”.

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