Ieri in Piazza del Popolo ad Ardea c’erano le mamme a protestare. Si sono riunite li per condividere il loro sconforto e la loro rabbia. I bambini dell’asilo e delle scuole elementari iscritti al “tempo pieno” ancora non possono usufruire della mensa scolastica. Non si sa quando partirà il servizio, non si sa con quali rinunce sui menù. Una sola certezza: le famiglie pagheranno di più. Ci dirà che siamo faziosi il Sindaco; ci dirà che siamo bugiardi; Giudicate voi cittadini di Ardea, noi ci limitiamo ad esporre fatti e cifre, quelle vere. Stando alle dichiarazioni del Sindaco, “in controtendenza con gli altri Comuni, la mensa ad Ardea è in ribasso”; una verità questa detta solo per metà. Il Sindaco si riferisce alla vicina Pomezia dove molti cittadini si lamentano per gli aumenti della mensa, ma quello che Di Fiori non dice è che, nonostante gli aumenti, i cittadini di Pomezia continuano pagare meno di quelli della nostra Ardea, in particolare i meno abbienti. “Il Comune di Ardea è riuscito a deliberare – e ringrazio gli Assessori per questo – una proposta di tariffe che abbatte il costo della mensa: 1 euro per la fascia di reddito più bassa, poco più di 4 euro per i redditi più alti”. Abile la dichiarazione del Sindaco dice la verità ma anche qui non dice tutto; pur rimanendo superiori a quelli della vicina Pomezia, sono stati ribassati i costi delle famiglie con redditi ISEE fino a 7.500 €; per tutti gli altri il costo aumenta e non di poco, più del 30% e chi sarà a pagare questo aumento? Già una famiglia di 4 persone dove in casa, pagato l’affitto, restano poco più di 800 € al mese, è considerata agiata e dovrà pagare la maggiorazione di costo sia che abbia un solo bambino che usufruisce della mensa, sia che ne abbia due. Non arrivano a 300 i bambini che avranno diritto allo sconto, 5 su 6 pagheranno il massimo. E quali sono i maggiori sconti per i più bisognosi? La stessa famiglia presa prima in esempio ma con redditi ISEE da fame potrà contare su un risparmio che va dal 18% al 60% in funzione del reddito e del numero dei bambini che utilizzano la mensa. Ovviamente siamo felici di questo traguardo, ma sia chiaro che a pagare per questo sconto non saranno le casse comunali, ma i genitori che pagheranno di più. E il Comune? Quanto risparmia il Comune? La fetta più grossa: più del 25%. Non c’è male Dott. Cucuzza, veramente un bel lavoro. “Un lavoro portato avanti con il massimo impegno che comporterà per tutte le famiglie e per l’Amministrazione comunale un risparmio di circa 450.000 euro nel prossimo appalto”. E con queste premesse la mensa ancora non parte. “Abbiamo impiegato più tempo perché quella della mensa è una questione che andava affrontata con la massima attenzione, considerando che va a incidere direttamente sulle tasche dei genitori”; dice Di Fiori, ed anche questa è verità, ma una verità che non dice è che questo lavoro poteva essere fatto con largo anticipo senza creare disagi; che il contratto della mensa fosse in scadenza non è un evento accaduto improvvisamente. Allora perché ci si sveglia solo oggi? Qual era la soluzione che il Sindaco aveva in mente e che solo all’ultimo momento è stata sconvolta nei suoi piani? Non lo vogliamo nemmeno sapere perché questo non farebbe che aumentare la nostra rabbia. La stessa rabbia che si leggeva sui volti delle mamme ieri in piazza; la stessa rabbia che porteranno con loro il prossimo martedì quando il Sindaco ha promesso di riceverle tutte in una pubblica assemblea. Che cosa potrà dire di nuovo che ancora non si sappia? Il nostro Comune si trova in condizioni finanziarie disastrose e gli amministratori ce lo ricordano in ogni occasione; ma i motivi sono solo parzialmente riconducibili all’attuale contingenza nazionale; i veri motivi sono nella conclamata incapacità di condurre la cosa pubblica da parte di questa casta irremovibile di amministratori. Chi abita da anni questo territorio ha visto i loro volti e ascoltato i loro nomi ricorrere sempre gli stessi in ogni rinnovo di consiglio: ora in quel ruolo, ora in quell’altro da oltre vent’anni a ripartirsi il potere sono sempre gli stessi e seppure le loro scarse capacità amministrative siano sotto gli occhi di tutti “gli abitanti di Ardea” continuano a sceglierli nel segreto dell’urna. È legittimo chiedersi che potrebbe esserci un nesso in tutto questo con gli spontanei incendi di pubblici uffici e auto di persone scomode?
ARDEA: COSTI MENSE, RIDUZIONI SOLO APPARENTI?
Pubblicato il
di