Mattinata di protesta, ad Ardea, dove un nutrito gruppo di cittadini è sceso in piazza per denunciare presunte disparità di trattamento da parte dell’amministrazione comunale nei confronti di diverse categorie di commercianti. A manifestare per il diritto al lavoro i titolari dei banchi dei fiori del cimitero di via Nazzareno Strampelli, chiusi dall’inizio di agosto. La manifestazione è partita dal Museo Manzù – scortata da polizia di Stato di Anzio e dai carabinieri della tenenza di Ardea – ed ha raggiunto la stanza del sindaco, dove i manifestanti hanno trovato a riceverli il Primo Cittadino ed il suo vice. Attualmente solo due fiorai possono riprendere i lavori per completare quanto previsto dal progetto approvato per la costruzione dei chioschi, ripristinando le parti non conformi al progetto approvato, opera per la quale ancora non è stato presentato il “fine lavori”. Un’altra commerciante, che ha presentato oggi la richiesta di ripristino come da progetto, molto probabilmente – malgrado l’urgenza – non potrà iniziare i lavori, in quanto non c’è nessuno che possa autorizzare gli stessi. Questo perché all’ufficio tecnico manca il dirigente – che si è dimesso dall’incarico – con conseguente caos nel settore, visto che non c’è nessuno tra i tanti architetti ed ingegneri che può o vuole firmare l’autorizzazione. Autorizzazione che, tra l’altro, neppure serve, in quanto il sequestro è amministrativo ed è stato apposto dalla municipale per ordine del dirigente dell’ufficio commercio. Quindi uno dei due dirigenti – della municipale o del commercio – deve firmare il dissequestro ai soli fini del ripristino dei lavori come da progetto approvato. Ma l’agognata firma non arriva da nessuna parte. Il sindaco finora non ha ritenuto utile, oltre che urgente, convocare i due dirigenti affinché venga risolto il problema. Purtroppo ad Ardea lo Stato, ancora se non proprio assente, è quanto meno è distratto, e la legalità continua ad essere un optional. Infatti le disparità di trattamento tra i commercianti di fiori e i commercianti abusivi che insistono sui 706 ettari delle Salsare crea un malcontento che oggi si è espresso con il corteo dei fiorai. I vari politici si sono dimostrati interessati ai commercianti delle Salzare, per i quali si sono più volte mobilitati, ma assenti nei confronti dei fiorai, forse perché molto meno numerosi dei commercianti abusivi delle aree demaniali, che restano aperti malgrado le note anomalie: le attività sui terreni demaniali dovrebbero essere chiuse in quanto non autorizzate, abusive e con ordinanze di ripristino dei luoghi, cosa questa di cui sono a conoscenza polizia municipale, politici, carabinieri, e quanti hanno ricevuto l’interrogazione del consigliere Tantari. Interrogazione presentata anche al Presidente del Senato Grasso e alla commissione antimafia della Camera dei Deputati, durante l’audizione di una delle vittime di attentati incendiari di questi ultimi anni, i cui autori sono ancora ignoti. Ancora una volta sembra quindi che ad Ardea si adotti il metodo dei figli e figliastri. E pensare che per inaugurare – sotto le elezioni comunali – il piazzale antistante il cimitero, i vari politici presenti, molti dei quali oggi in carica, sollecitavano i venditori di fiori a trasferirsi nella nuova piazzola costruita dal comune appositamente… politici che mai si sono accorti della disfunzione che ha giustamente portati alla chiusura delle attività da parte della municipale?
Ardea: chioschi di fiori ancora chiusi davanti al cimitero, la protesta scende in piazza
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