Malgrado l’abbattimento delle palazzine “C” e “D”, nel complesso immobiliare delle Salzare, a Tor San Lorenzo di Ardea continuano – da parte di nomadi – le occupazioni degli appartamenti rimasti liberi negli altri tre edifici rimasti, denominati “E – F – G”. Qui la situazione è critica: nelle tre palazzine la maggior parte degli appartamenti sono già occupati abusivamente. E questa mattina una giovane coppia di nomadi con un bambino piccolo e uno in arrivo ha atteso che uscisse la famiglia che vi stava alloggiando (abusivamente) e ha occupato un appartamento nella palazzina “F”.
Leggi anche: Ardea, paura nella notte: auto a fuoco, ipotesi ritorsione per le segnalazioni degli accampamenti rom
L’ennesima occupazione abusiva
Entrati nell’appartamento dal cancello del giardino al piano terra, moglie (incinta), marito e bimbo sono entrati nell’appartamento forzando il portafinestra della cucina. Una volta all’interno hanno buttato in giardino gli oggetti della coppia che lo aveva occupato giorni addietro e hanno preso possesso della casa. Immediato l’intervento di una pattuglia dei carabinineri che, come legge prevede, non ha potuto che constatarne l’occupazione abusiva. Va anche detto che l’abitazione occupata non è servita da acqua potabile, in quanto vi è installato un solo contatore e la fornitura viene gestita da un occupate – sempre abusivo – della stessa palazzina. Stessa cosa per quanto riguarda l’energia elettrica: il nuovo occupante non è servito da energia elettrica, in quanto lo “sfrattato”, uno dei precedenti occupanti, ha staccato l’utenza, intestata a suo nome, anche se non si capisce come sia possibile poter avere utenze attive in un’abitazione abusiva. Continuano così, nonostante l’impegno profuso dal sindaco Savarese nell’abbattere la palazzina “D”, gli illeciti e le occupazioni abusive di nomadi, extracomunitari e sbandati vari, vanificando quelli che erano i risultati sperati.
La coppia che oggi ha occupato l’appartamento ha legami di parentela con altre persone: in tutto il capostipite della “famiglia” ha preso possesso di 6 appartamenti, distribuendoli ai vari figli. Il sistema è quello di tenere sotto controllo tutte le palazzine: non appena qualcuno si allontana, si prende possesso dell’abitazione. E il “circolo vizioso” non si riesce a rompere, perché sono tutti abusivi, sia i vecchi che i nuovi occupanti. L’unica soluzione sarebbe, da parte del Comune, rendere inagibili le case, in modo da evitare queste continue occupazioni, che – oltretutto – portano via tempo e lavoro alle forze dell’ordine, già fin troppo impegnate in questo periodo in cui la popolazione arriva anche a triplicarsi.