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ARDEA, ANCORA PROTESTE PER LA MENSA SCOLASTICA

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Riceviamo e pubblichiamo l’articolo redatto dagli “Amici di Grillo Ardea”, i quali polemizzano con l’amministrazione rutula in occasione della discussione del bilancio previsionale 2013 in merito all’ingiustificato aumento delle tariffe per la mensa scolastica

“Si chiamano servizi a domanda individuale e si tratta di tutte quelle attività, gestite dai Comuni, poste in essere ed utilizzate a richiesta dell’utente e che non siano state dichiarate gratuite per legge nazionale o regionale. Per questi servizi gli enti erogatori sono tenuti a richiedere la contribuzione degli utenti. Per quanto attiene al sistema tariffario ogni Ente presenta particolarità soprattutto negli ultimi anni, tenuto conto che alcuni di questi servizi prevedono contribuzioni “personalizzate” ricavate con l’applicazione dell’Indicatore della Situazione Economica (I.S.E.E.).

Il servizio di ristorazione scolastica e di trasporto scolastico sono i servizi a domanda individuale riconosciuti dal comune di Ardea. Come la legge prevede il comune ha dovuto, prima dell’approvazione del bilancio preventivo, dichiarare la percentuale della spesa a carico dei cittadini che godono dei suddetti servizi. Per quanto riguarda le spese per la mensa scolastica la percentuale dichiarata e che sarà approvata dal prossimo Consiglio Comunale del 10 dicembre, è del 31,76% come a dire che per ogni Euro di spesa il cittadino pagherà solo 30 centesimi. Fin qui tutto è ineccepibile e corretto. Ogni buon proposito però cade nel momento in cui vengono confermate le assurde tariffe pubblicate che arrivano, per la maggior parte degli utenti, a richiedere il pagamento dell’intero importo del pasto. Come si giustifica il Comune ? Non si giustifica affatto e tramite i suoi deputati al governo cittadino, assessori e dirigenti, nega con spudoratezza la richiesta di pubblicare i conti esatti. Tuttavia questa volta i soggetti in gioco hanno commesso un’imprudenza. Obbligati da quanto la legge prevede hanno dovuto fornire un minimo di informazioni. Un bambino di quarta elementare potrebbe fare i conti e dimostrare con semplicità che l’amministrazione ha richiesto per quest’anno una cifra di oltre il 50% superiore al dovuto mentre per il prossimo anno la stessa cifra sarà maggiorata del 100%. Non tedieremo i lettori con conti e tabelle; già in passato lo abbiamo fatto, ma mentre allora non erano disponibili dati certi su cui basare le nostre ipotesi di calcolo ora, quel poco che hanno reso pubblico, basta ed avanza a sbugiardare un’amministrazione ottusa, presuntuosa e prepotente nei riguardi dei loro stessi datori di lavoro.

Gli amici di Grillo Ardea denunciano pubblicamente questo comportamento scorretto dell’amministrazione pubblica cittadina e si riservano di rivolgersi direttamente alla Corte dei Conti per ottenere giustizia.

Dopo aver discutibilmente rinnovato per pochi mesi il contratto alla stessa ditta vincitrice dell’appalto scaduto a giugno, l’amministrazione ha ottenuto un ribasso del prezzo del pasto per oltre un Euro, ma anziché abbassare, come ci si sarebbe aspettato le tariffe a carico dei cittadini, le ha aumentate. Inutili sono state le proteste; l’amministrazione ha tentato di giustificarsi adducendo a motivazione della scelta il fatto che molti utenti non pagavano regolarmente il servizio. Nel mese di Ottobre, dopo aver verificato che la situazione si stava normalizzando, fu promessa ai cittadini una revisione delle tariffe che prendesse giustamente in considerazione i ribassati costi del servizio. Promessa vanificata ora dalla delibera proposta dalla giunta che vuole riconfermare anche per il prossimo anno tariffe che porteranno nelle casse comunali una cifra doppia di quella dichiarata in bilancio.

Una cittadinanza che in molte occasioni è stata oggetto di attenzione da parte della stampa per il susseguirsi di proteste, cortei e manifestazioni per ottenere legalità, giustizia, ed una corretta amministrazione, è vicina all’esasperazione. I cittadini di Ardea non tollerano più le vessazioni e la tracotanza nella gestione della res publica”.

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