Grande soddisfazione ha portato “Aprilia, ieri, oggi, domani punto2” all’associazione organizzatrice L’Arco di Aprilia.
Celebrata ieri in Sala Ragazzi, la conferenza ha radunato un pubblico interessato e incuriosito dal confronto intellettuale tra generazioni, architettato dal presidente dell’associazione Marina Cozzo.
L’incipit dell’evento è stato affidato al vicesindaco Franco Gabriele che si è manifestato entusiasta e compiaciuto per l’iniziativa sia come tecnico (egli ha la delega amministrativa all’urbanistica) sia come apriliano.
Il tema è, naturalmente, Aprilia nel suo divenire nel corso degli anni, spiegato attraverso diversi interventi professionali:
Roberto Diana ha aperto relazionando sugli anni ’60/’70, anni del successo industriale e conseguente successivo boom economico: con etichette, stemmi, biglietti, l’imprenditore e collezionista apriliano ha realizzato un simpatico e interessante percorso degli inizi dello sviluppo economico cittadino.
Francesco Tinto, che ha ispirato la conferenza, attraverso un lavoro entusiasmante e dettagliato di raccolta di immagini urbanistiche (quale tecnico che è) ha rappresentato la sua città natale sotto tanti aspetti vitali anche dal punto di vista sociale e culturale, in varie epoche: anni ’60/90, anni ’90/2000, porgendo così il “la” alla scrittrice e docente Franca Palmieri che ha analizzato la società apriliana attraverso lo sguardo di una pedagogista attenta e scrupolosa.
Franca Palmieri, dal canto suo, ha impostato la propria professione sul rapporto e la conoscenza dei fanciulli, che continua a portare al suo fianco attraverso progetti di scrittura, come il concorso nazionale di poesia “Masio Lauretti”, alla sua seconda edizione.
Da qui, l’architetto Tinto ha posto l’accento su cosa ne sarà di Aprilia da ora a cinquant’anni. Così nel menzionare nuovamente il titolo dell’evento, scherzosamente ma abilmente ha riutilizzato la macchietta di Totò e Peppino sulla lettera “punto, punto e virgola, due punti…”
I “due punti” significano che stiamo andando a raccontare ancora, a creare, immaginare, progettare e sono affidati a giovani, naturalmente, che l’associazione L’Arco di Aprilia cerca sempre di coinvolgere e renderli testimoni e attori del processo di crescita di una società complessa come quella apriliana.
Da qui, l’invito a partecipare alla conferenza anche a Stefano Ruggiero, Presidente del Consiglio dei Giovani del Comune di Aprilia, che con entusiasmo, energia e grande intelligenza si mette a disposizione della città, dove desidera continuare a vivere nel benessere proiettandosi anche come prossimo professionista.
Parlando di futuro e di come possiamo desidera o immaginare Aprilia, sono intervenuti due giovanissimi rappresentanti dell’associazione culturale Enjoy Progress, Federico Papotto e Dennis Di Pietra che hanno spiegato il loro di progetto fotografico “Aprilia 2.0”, libero a tutti: partendo da una immagine di Aprilia, attraverso fotoritocchi o altri escamotage che “migliorino la città”. Chi fosse interessato al progetto può rivolgersi alla agenzia di servizi “Condividemi”.
Tra gli interventi si sono intersecati parentesi musicali grazie alla chitarra elettrica di Davide Zingaretti e alla voce delicata di Alice Nalesso.
Una conferenza simile venne realizzata nel 1979, sempre da Tinto, da Salvatore Sferlazzo e altri appassionati apriliani e portava si chiamava “Aprilia ieri, oggi e domani”. L’associazione al titolo ha aggiunto il “punto2” per scandire una seconda tappa. Chissà che i giovani di ora, tra cinqunt’anni, non titolino “punto3”.
Di seguito le recensioni del pubblico:
” Un’iniziativa che ha visto anche la partecipazione di giovani molto attivi nella nostra città, interessati al suo avvenire; giovani che amano il territorio e le persone che ci vivono e vorrebbero migliorarlo per poter restare. Un discorso ben centrato e propositivo che ha messo in relazione cittadini di diverse età e professioni per uno scambio di conoscenze ed opinioni ai fini di una collaborazione, soprattutto pratica.”
“Un incontro veramente costruttivo, lontano dai soliti eventi demagogici e autocelebrativi. Sono contenta di aver conosciuto, attraverso la mediazione e l’impegno di Marina, una realtà di spessore umano e intellettuale che non conoscevo. La presenza dei ragazzi è stato un vero dono!”
M.C.