ANTONINI: “ERANO REGALI, NON TANGENTI”
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“Si trattava di semplici regalie spontanee, fatte per riconoscenza, non di tangenti”. Questo pare abbia affermato ieri Renzo Antonini durante il lungo interrogatorio tenuto dal GIP il Gip Zsuzsa Mendola. Stesse dichiarazioni sono state rilasciate dal consigliere comunale al sostituto procuratore Giuseppe Travaglini. “Il mio assistito – ha spiegato l’avvocato difensore Sergio Bellotti – non si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha raccontato la sua verità”. Antonini avrebbe detto che il denaro preso giovedì era frutto di uno spontaneo regalo da parte del responsabile della cooperativa che aveva ottenuto l’appalto di pulizie e facchinaggio all’interno della Fiorucci, dato come ricompensa per aver messo in contatto la “Ariete” con i vertici del salumificio e non assolutamente frutto di estorsione. Versione contrastante con quanto affermato nella denuncia che ha fatto partire l’indagine, dove pare che il responsabile della cooperativa abbia segnalato di essersi sentito costretto a dare questi soldi, pena la revoca dell’appalto. Ma Antonini rifiuta l’accusa e fa altri nomi, sui quali adesso la Magistratura ha deciso di indagare. Dopo la convalida degli arresti di ieri, entro oggi il giudice Mendola notificherà il provvedimento preso, ovvero se trattenere ancora il consigliere comunale in carcere o se accettare la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato difensore.