I manifestanti hanno chiesto un colloquio con il titolare del centro, il dott. Pietro di Lorenzo, ma è stato risposto che non era in sede. I membri del comitato hanno quindi fatto recapitare il comunicato che riportiamo integralmente.
“Noi del Comitato Antivivisezione Pomezia abbiamo eseguito oggi, 21 ottobre 2013, questa azione di protesta pacifica presso la IRBM SCIENCE PARK, poiché questo è uno dei più grandi e moderni Istituti di ricerca del Lazio e di Pomezia. Con questa azione vogliamo affermare con forza che siamo stanchi dell’omertà che regna tra i ricercatori, siamo stanchi dell’inerzia che pervade le istituzioni. Per questo diciamo BASTA OMERTA’ e con la raffigurazione delle tre scimmiette NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO vogliamo dire ai ricercatori di parlare, di dire quello che molti sanno, ma che per paura non viene detto: “La sperimentazione animale non solo è inutile, ma ritarda la ricerca e crea vittime innocenti tra gli Animali e gli Umani”. Riteniamo inconcepibile che ancora nel 2013 si reputi necessario, scientifico, etico, fare ricerca usando topi, cani, primati o altri animali. Importanti personalità del mondo scientifico internazionale si sono espresse decisamente contro la sperimentazione animale, definendola fallace. Numerosi laboratori in tutto il mondo hanno avviato progetti di ricerca di e con metodi scientifici avanzati che sostituiscano completamente gli animali. In Italia tutto è fermo. Gli Istituti di Ricerca privati dichiarano di non poter agire altrimenti, poiché la legge impone loro di sperimentare sugli animali. Ma ciò che notiamo, con disappunto, è che chi promulga o promuove le leggi è completamente avulso dalla realtà scientifica moderna, dando cieco credito ad affermazioni oscurantiste e obsolete, non destinando, nel contempo, neanche un centesimo alla ricerca di metodi sostitutivi. I ricercatori scendono in piazza, pochi, affermando che non c’è ricerca senza sperimentazione animale, ma non si pongono neanche lontanamente il problema di richiedere finanziamenti per poter fare ricerca di metodi che non usino gli animali. I baroni universitari continuano ad insegnare con metodi obsoleti, poiché è l’unico modo in cui sanno farlo, inculcando nelle menti degli studenti che quella è l’unica via e addirittura boicottando pesantemente chi sceglie l’obiezione di coscienza (strumento che spesso non viene neanche pubblicizzato, come prevede la legge 413 del 1993, nelle università). I metodi di validazione usati dalla Ecvam presuppongono ancora la comparazione con i risultati ottenuti sugli animali, facendo spesso uso di tessuti animali, invece di prediligere l’indagine clinica e la validazione retrospettiva. E’ un giro vizioso da cui vogliamo che il nostro Paese esca. Noi non siamo contrari alla ricerca ma vogliamo una ricerca scientifica ed etica sia per l’animale che per l’uomo-cavia. Sappiamo tutti chi è la vera cavia finale, a cominciare dalle popolazioni povere del terzo mondo, che a fronte di un “consenso Informato” – sono spesso analfabeti – rientrano in programmi di test clinici, molte volte fatali. Il Parlamento e il Governo hanno recepito, seppur con piccole modifiche, una Direttiva Europea che ha lo scopo commerciale di portare allo stesso livello i laboratori d’Europa, indifferente alle diversità scientifiche e culturali dei vari Paesi. Noi vogliamo invece che il nostro Paese diventi un Faro nella Ricerca di e con Metodi Sostitutivi Scientifici Avanzati. Vogliamo una Ricerca fervida, creativa e all’avanguardia. Vogliamo INVESTIMENTI, sia pubblici che privati, che ci portino finalmente fuori dall’oscurantismo della sperimentazione sugli Animali. Vogliamo che i nostri giovani Ricercatori restino in Italia, proprio perché essa sia avanguardia della Modernità, della Scientificità, dell’Etica. Alla luce di quanto accade nel resto del mondo, noi riteniamo che tutto ciò sia possibile e quindi fortemente lo pretendiamo”.
Comitato Antivivisezione Pomezia