È un tira e molla tra AMA e i sindacati, con la municipalizzata all’ambiente che prova a cambiare il trattamento dei propri dipendenti al fine di tenere Roma più pulita. Un obiettivo obbligato non solo dalle segnalazioni dei cittadini, ma anche per impegni istituzionali che la Città Eterna dovrà ospitare nel prossimo futuro: tra tutti il Giubileo del 2025. L’azienda penserebbe a un premio di produttività ai netturbini, che però ha dovuto vedere un’ampia discussione con le sigle sindacali.
Il trattamento dei netturbini in AMA
La scena si era infiammata due settimane fa, quando dalla municipalizzata era arrivata la notizia di abolire l’indennità del 1998, in cambio della concessione dei famosi “premi di produzione”. La fotografia dell’inserimento di un incentivo ai netturbini, mettendo però mano a un decremento economico che si attestava intorno ai 230 euro lordi. Le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno subito scritto alla sede centrale dell’azienda, chiedendo un incontro che chiarisse gli emolumenti economici di quella fascia di dipendenti, almeno 2 mila dalle stime calcolate.
Il compromesso tra azienda e sindacati
L’aria di braccio di ferro tra le due parti, azienda e parti sociali, sembra però allentarsi con il passare delle ore. Ama, da quello che si intuisce, ha deciso non tagliare i pezzi salariale. L’azienda guarda ufficialmente a un unico premio di risultato, dove il netturbino dovrà mostrare un miglioramento del servizio che offre alla città: bonus che scatteranno in caso di una Città Eterna più pulita, lo spazzamento delle strade e una maggiore raccolta dei rifiuti, che farebbe diminuire la presenza di spazzatura fuori dai secchioni capitolini. Marcia indietro invece sui tagli degli incentivi, con la stessa municipalizzata che ha deciso di tornare sui suoi passi per provare a trovare un’intesa, complessa, con la fascia dei sindacati di categoria e i propri lavoratori. Si persegue la strada di “nessun taglio ai salari, ma maggiore produttività”.
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