Dopo l’allarme rettili è la volta dell’allarme vespe nella Capitale. In particolare parliamo della Vespa Orientalis, il cui arrivo nell’urbe era comunque previsto, ma è avvenuto con un leggero ritardo. Ciò a causa delle piogge di giugno. Sono già tre i casi alla base dell’emergenza. Un doppio nido rinvenuto la scorsa settimana in via Delle Fornaci e un altro risalente alla giornata di ieri in un appartamento a Monteverde. L’alloggio, disabitato e prossimo alla vendita, era infestato da almeno dieci operaie e una regina.
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L’etologo Lunerti ha messo in sicurezza l’appartamento
Per quanto riguarda il caso di ieri è accaduto che un giovane, residente accanto all’appartamento infestato, si è insospettito a causa del continuo imperversare di insetti nella sua abitazione. Preoccupato ha allertato la proprietaria dell’immobile da cui provenivano. La donna ha quindi contattato Lunerti che è intervenuto subito per rimuovere il nido che si stava formando. Così ha commentato al Messaggero: “Erano dieci operaie e una regina. Nel giro di qualche mese il numero delle orientalis sarebbe aumentato fino a 700 individui. Siamo intervenuti sul nascere di una vera e propria colonia“.
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I consigli dell’esperto
“Se avvertiamo ronzii e la casa è disabitata da diverso tempo è sempre bene far attenzione. Le vespe si smarriscono all’interno dell’abitazione perché non riescono a tornare nel nido e per questo iniziano a pungere ovunque: sulle mura, sui mobili. Se poi nidificano all’interno dell’avvolgibile bloccano il rotolo. Al rientro in casa, verifichiamo con calma se ci sono insetti che entrano ed escono. Perché se tiriamo su le serrande con velocità c’è il rischio di rottura del nido con la conseguenza di un violento attacco da parte delle vespe“, raccomanda lo zoologo. E aggiunge: “Le Orientalis hanno un veleno diverso dai calabroni europei. Sono molto aggressive. E quindi maggior accortezza consigliata soprattutto alle categorie a rischio: agli ipersensibili, a coloro con seri problemi di salute e allergie importanti“.