Dispersi in mare per quasi due giorni. 40 ore terribili per loro e per i familiari, in ansia perché non avevano alcuna notizia che potesse tranquillizzarli. Ma ora Marco Zeppieri, 50 anni, Cesare Palombi, 53 anni, e Giorgio Parisi 60 anni, i pescatori di Sezze partiti alle 15 di mercoledì 22 luglio da Rio Martino per una battuta di pesca a largo delle isole pontine, possono archiviare felicemente la brutta avventura passata. L’imbarcazione su cui si trovavano era andata a fondo intorno alle 22:00 di mercoledì, per cause ancora da accertare, anche se l’ipotesi più accreditata è quella di un guasto al motore. I pescatori erano quindi finiti in acqua e si erano messi in salvo salendo sul tender di salvataggio, dove avevano i viveri necessari per un paio di giorni. Ma il problema grosso era che non erano riusciti a lanciare l’allarme su quanto accaduto, né tantomeno ad avvisare le famiglie, a causa di assenza di segnale telefonico. Ad avere sentore che qualcosa non andava la moglie di uno dei tre che, non vedendo il marito tornare, si è rivolta alle autorità marittime ieri pomeriggio intorno alle 14:00. Subito sono state disposte le ricerche in mare, che hanno visto l’intervento delle Capitanerie di Porto di Terracina, Gaeta, Anzio e Ponza. I pescatori sono stati individuati, dopo un’altra notte passata in mare, a 7 miglia dall’isola di Palmarola. Da lì sono stati portati ad Anzio, dove sono stati sottoposti alle visite mediche da parte del personale del 118 intervenuto sul posto. Ottime le condizioni di salute dei tre naufraghi: per loro solo tanto spavento.
Affonda imbarcazione, naufraghi salvati dopo 40 ore dalla Capitaneria di Porto
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