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A SCUOLA DI… RISPARMIO: UNA STORIA TUTTA ITALIANA

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4.200 euro possono anche essere troppi per spostare un cavo dell’alta tensione, ma quando l’alternativa è trasferire un intero progetto, quanto può convenire tale scelta in tempi e costi? E’ quello che si stanno chiedendo i cittadini di Colle Romito, che aspettano da tempo la costruzione di una scuola elementare nel loro quartiere, e che, tra un intoppo ed un altro, si trovano al suo posto solo una grossa buca e l’inizio delle fondamenta. Ma per capire bene facciamo un passo indietro. La nuova scuola di Colle Romito, progettata nel 2006 ed inserita nel piano triennale delle opere pubbliche 2006/2008 del Comune di Ardea, avrebbe dovuto vedere luce al massimo entro gennaio di quest’anno. Un progetto da 650 mila euro complessivi, ripartito in 535 mila euro per la realizzazione dell’opera, compresi gli oneri della sicurezza, più 115 mila per spese tecniche di progettazione, rilievi ed indagini geologiche, accertamenti e collaudi, IVA, arti. 92 legge 163/06, ed “economie ed imprevisti”, dato in appalto con gara pubblica. Quest’ultima voce, in particolare, pesa solo 1.200 euro.

Ma il primo intoppo arriva già durante gli scavi necessari per le fondamenta: gli operai della ditta trovano sottoterra un cavo dell’alta tensione e sono costretti a fermarsi. Il cavo appartiene all’Enel e fornisce l’elettricità all’intero quartiere di Colle Romito. L’inconveniente viene relazionato all’ufficio lavori pubblici, che presenta una richiesta di preventivo all’Enel per poter spostare il cavo. Il sopralluogo del tecnico Enel, per affrettare i tempi, viene pagato direttamente dalla appaltatrice e la relazione appura un costo di circa 4.200 euro per lo spostamento del cavo, preventivo accettato dall’Amministrazione. Ma le lungaggini burocratiche della società elettrica fanno passare tempo inutilmente, per cui si decide di abbandonare il progetto iniziale e, invece di spostare il cavo, di spostare la scuola, costruendola in modo speculare dalla parte opposta del lotto, sempre nell’area appartenente al Comune. Ma lo spostamento comporta l’azzeramento anche degli studi idrogeologici già effettuati, dei calcoli statici e strutturali. Totale della variante in “soldoni” 69 mila euro, ovvero 16 volte in più rispetto allo spostamento del cavo.

Come recuperare questa cifra? Facendo una gara a pubblico incanto e prendendo una ditta che offre i lavori con un ribasso vicino al 28%, portando il costo dei lavori di realizzazione dell’opera a 388.451,50 ed elevando le spese per economie, imprevisti e varie a 122.403,35 più altri 20.000 di soli imprevisti. Più o meno invariate le spese di consulenza e supporto, collaudi, verifiche, indagini geologiche.

Visto che il totale fa sempre 650 mila euro, il 25 gennaio 2010 viene approvata una determina dirigenziale che dispone la variante. “Preso atto del’impossibilità di continuare le lavorazioni a causa del ritrovamento di un cavo dell’alta tensione – si legge nella delibera – preso atto dei tempi burocratici per definire l’iter procedurale e di cantiere ai fini dello spostamento (…) la soluzione trovata dall’Assessorato è stata quella di spostare l’intera struttura all’interno dello stesso lotto partendo dalla linea di confine del vecchio piano fino a specchiare l’intera sagoma sull’area prospiciente”.

I termini stabiliti vedono la redazione del verbale di ripresa dei lavori firmato il 5 febbraio 2010 e fissano la scadenza contrattuale al 12 gennaio 2011, data in cui la scuola sarebbe dovuta essere pronta.  Ma intanto, per fare tutto da capo, passa più tempo di quello previsto dall’Enel per lo spostamento, senza contare che l’importo stabilito per l’opera, notevolmente ridotto rispetto al contratto iniziale, non riesce a coprire i costi effettivi di materiale e risorse umane, né quelli imprevisti dovuti all’adeguamento alle nuove normative per il risparmio energetico. Risultato? Cantiere fermo ad oltranza, con la ditta che chiede all’Amministrazione di rivedere il contratto. Passano altri mesi, e si arriva all’idea di una transizione economica che vada incontro alle istanze della ditta appaltatrice, al modico costo di circa 160 mila euro, comprensivo di impianto di depurazione dell’acqua.

Della vicenda abbiamo parlato con Claudio Sciacchitano, Responsabile Unico del Procedimento, ovvero il referente del Comune che segue il progetto, al quale abbiamo chiesto spiegazioni. “Non mi trovo allineato rispetto alle soluzioni prese dalla precedente dirigenza. Ricordo che il mio operato si è limitato esclusivamente ad eseguire le disposizioni impartite dalla stessa. La storia che ne segue, sono d’accordo con lei, risulta poco chiara. Ad oggi la nuova dirigenza, in accordo con l’amministrazione, sta provvedendo a fare una transazione tra le parti, al fine di dare un servizio primario e fondamentale al paese, nel rigoroso rispetto delle cogenti normative. Ricordiamoci che le scuole sono un bene primario e che la popolazione ha diritto all’istruzione”.

Ad oggi, nel lotto dove la scuola sarebbe dovuta essere già pronta al massimo per gennaio del 2011, c’è solo una struttura “fantasma” in cemento armato, mentre i soldi che alla fine verranno spesi sono molti di più di quelli preventivati. Tutto questo per “risparmiare” 4.200 euro e qualche mese di attesa…

Alla vicenda si sta interessando anche Striscia la Notizia, che ha inviato Brumotti e la sua bici nel cantiere.

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