Palazzi senza acqua all’Appio Latino di Roma, centinaia di famiglie denunciano la situazione: la vicenda finisce dai Carabinieri
Momenti drammatici nella zona dell’Appio Latino, dove centinaia di famiglie sono rimaste senza acqua. Una situazione che ormai va avanti da diverse settimane, con i cittadini che non sanno più quali enti contattare oltre ACEA per risolvere il loro problema. In queste ore, diversi residenti della zona hanno deciso di passare per le vie legali, arrivando addirittura a denunciare lo stesso ente alla gestione idrica e il Comune di Roma per la problematica.
Famiglie senza acqua in casa all’Appio Latino
I residenti coinvolti non sanno la motivazione per la quale arriva pochissima acqua nelle loro case. E’ la situazione che coinvolge 60 palazzi e centinaia di nuclei familiari alle porte del Centro Storico capitolino, che ormai da mesi vedono influenzata la loro quotidianità per questo gravissimo disservizio La vicenda è stata sollevata da Giovanni Cedrone e Fabio Santonoceto, Coordinatore e Vice Coordinatore di Forza Italia per il Municipio VII.
Proprio il Presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga, si sta interessando di questa spinosa vicenda, che tocca una parte della cittadinanza nella zona dell’Appio Latino. I residenti toccati dal problema segnalano ormai da tempo una situazione drammatica sulla testa delle loro famiglie, considerato come l’acqua arriva a singhiozzo all’interno delle proprie abitazioni.
L’esasperazione dei residenti nel quartiere di Roma
Per qualcuno, è diventato impossibile continuare a vivere all’Appio Latino. Più volte è stata chiesta chiarezza all’ACEA, che però sull’argomento non si è mai sbilanciata parlando del problema e una sua possibile risoluzione. Molto più nitida l’esperienza dei residenti, che da mesi vedono l’acqua andare e venire dalle loro case. In alcune settimane, l’acqua – bene essenziale per la vita e la dignità della persona – manca anche per quattro giorni consecutivi.
La storia oggi coinvolge cittadini, toccando anche le fasce di disabili, bambini e anziani. Qualche famiglia, spazientita, ha deciso d’impugnare la vie legali: qualcuno ha denunciato ACEA e il Comune di Roma ai Carabinieri, motivando la cessazione ingiustificata del pubblico servizio. Altri si sono appellati al Difensore Civico, nella speranza che questo incubo si risolva in tempi brevi.