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Latina, il Comune perde il finanziamento regionale di 100 mila euro

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“Abbiamo sempre chiesto e spinto per ottenere un potenziamento della struttura a servizio delle attività produttive: i risultati dipendono da chi ha amministrato. Evidentemente malissimo”. Lo afferma Nicoletta Zuliani in una nota. “Un ultimo smacco è presente sull’albo pretorio del Comune di Latina: si perde il finanziamento della Regione Lazio pari a €100.000 per non aver realizzato un progetto relativo ad uno sportello SUAP con il Comune di Cisterna. Lo smacco è ancora più grande perché non solo abbiamo perso i soldi del finanziamento, ma i € 100.000 li abbiamo dovuti sborsare di tasca nostra per pagare un decreto ingiuntivo a seguito di una causa persa con la STEP”.

L’ex consigliera comunale del Partito Democratico ricostruisce le tappe che hanno portato il Comune di Latina a perdere l’ingente finanziamento.

“Nel 2004 – afferma Zuliani – la Regione approva la concessione di incentivi per l’istituzione e la gestione del SUAP a LATINA. Il Comune di Latina è capofila dell’aggregazione comprendente anche il comune di Cisterna di Latina. Lo sportello, secondo il progetto, deve lavorare in forma associata per gestire le problematiche dei due comuni in materia di semplificazione dei procedimenti autorizzatori. Totale del contributo euro 100.000. Il Comune di Latina incassa nel 2005 la prima tranche di €30mila.

A febbraio del 2006 viene stipulata la convenzione tra Comune di Latina e STEP insieme al quale si redige il progetto.

Nell’ottobre 2006 la STEP presenta due diverse fatture pari a €30.000 e €70.000.

A febbraio 2007 la STEP presenta altre due fatture per un totale di €70.000 ed una nota di credito sempre di € 70.000 che annulla la precedente fattura presentata nel 2006 sempre per lo stesso importo: il totale resta €100mila

A marzo del 2007 viene pagata la prima fattura di €30.000 in cui viene specificato che anticipo per l’attivazione la realizzazione di tutte le attività a sostegno dell’incentivazione del SUAP.

Perché venisse erogato il saldo, la Regione necessitava la documentazione relativa a tutte le fatture, ma a dicembre 2007 il Comune non riesce a fornire la documentazione e di conseguenza i €70mila (a saldo dei €100mila) di finanziamento regionali non possono entrare nelle casse del Comune di Latina. A questo punto la STEP presenta ricorso per decreto ingiuntivo ad ottobre del 2009 per ottenere il pagamento delle restanti fatture che ammontano €70.000.

Ad aprile del 2010 la regione Lazio insiste nel chiedere al Comune di Latina la rendicontazione finale per poter erogare i restanti €70mila relativi al progetto, ma che il Comune non è in grado di dare.

Ad aprile del 2011 (2 mesi prima dell’insediamento dell’amministrazione Di Giorgi) la Regione Lazio comunica la revoca del contributo dello sportello unico per le attività produttive motivandolo in questo modo: “in seguito a verifica effettuata da incaricati della Regione Lazio presso il Comune di Latina e Cisterna di Latina, è stata rilevata l’inesistenza di uno sportello unico in forma assoiata tra i due comuni, così come previsto dal progetto a suo tempo approvato, bensì due distinti SUAP non coordinati né collegati tra di loro”.

Il PD ha sempre richiesto di potenziare il SUAP con fondi di bilancio, presentando emendamenti, e richiedendo il potenziamento del personale in ogni seduta Consiliare di bilancio e in sede di Commissione Bilancio e Commercio: il settore attività produttive ha subito, con l’amministrazione di GIORGI, un progressivo impoverimento di personale che di fatto ha reso l’ufficio assolutamente inadatto a far fronte alle istanze degli operatori assediati da una crisi senza precedenti. Non compare sul sito, tra i regolamenti del Comune di Latina il regolamento del SUAP, il che la dice lunga sulla cura e l’attenzione che l’amministrazione Di Giorgi e i suoi vari assessori hanno saputo imprimere a questo settore. Quanto meno un settore è regolamentato, tanto più conta la discrezionalità degli attori.

Dove hai una macchina amministrativa che non riesce a dare risposte ai cittadini, sono i canali politici che, aumentando la loro discrezionalità, personalizzano l’intervento per fini elettorali. Stesso sistema sperimentato nel settore urbanistica, verde ecc…”.

“Sono convinta – conclude Zuliani – che gli uffici e tutta la struttura amministrativa siano il primo punto da rigenerare nella nostra città: sono l’interfaccia con il cittadino, sono l’avamposto della legalità e della trasparenza. E i principi per far funzionare bene una macchina amministrativa sono pochi: merito in primis, un’organizzazione funzionale ai cittadini (e non ai propri amici) e un sistema di controlli e sanzioni che non guardi in faccia a nessuno”.

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