Gli Agenti del Commissariato di Ostia hanno arrestato, in regime di detenzione domiciliare, il noto imprenditore lidense B.C. in ottemperanza all’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma che ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, sussistendo i gravi indizi di colpevolezza in merito ai fatti accaduti nel mese di luglio scorso presso uno stabilimento balneare di Ostia Levante.
Nella circostanza B.C. si era reso responsabile di una brutale aggressione nei confronti di un giovane dipendente che svolgeva attività di assistente bagnante presso lo stabilimento e per la quale era stato già denunciato per i reati di lesioni aggravate e sequestro di persona dagli investigatori del Commissariato.
I poliziotti, diretti dal dr. Antonio Franco, dopo essere intervenuti ricostruendo la dinamica di quanto accaduto, avevano accertato che poco prima l’uomo, dopo aver rinchiuso la vittima all’interno del proprio ufficio impedendogli di uscire, lo aveva picchiato selvaggiamente lasciandolo a terra, e che soltanto l’intervento provvidenziale di un altro dipendente aveva evitato un evento ben più grave.
Il malcapitato, soccorso e accompagnato in ospedale, aveva riportato la frattura dell’orbita, contusioni al torace e all’addome e contusioni plurime, con una prognosi di 40 giorni.
Nell’occasione, tempestivo e determinante è stato l’immediato sequestro dell’apparato di videosorveglianza interna dello stabilimento da parte degli agenti, che ha consentito di ricostruire efficacemente l’intera vicenda.
A seguito dell’attività – delegata dal P.M. – sono stati ascoltati tutti i testimoni presenti che hanno avvalorato la versione della vittima sin dalle prime fasi dell’evento delittuoso.
L’esigenza della misura coercitiva avanzata dal Pubblico Ministero è stata quindi accolta dal Giudice, in relazione a situazioni di concreto ed attuale pericolo per l’acquisizione e genuinità della prova ed in ragione della gravità del fatto e delle modalità dell’azione criminosa, attesa la spiccata indole violenta dell’indagato ritenendo che questi possa compiere attività intimidatoria nei confronti della vittima e degli altri testi.