300 mila dosi di droga da immettere sul mercato: seguito di un’attività d’indagine, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, supportati dai Carabinieri della Compagnia di Ostia, hanno arrestato 3 persone con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti in concorso.
I militari stavano seguendo da tempo gli spostamenti di una coppia di romani – un 36enne e un 41enne, entrambi con precedenti – poiché sospettati di aver messo in piedi dei traffici illeciti di droga.
La notte scorsa, all’esito di uno dei servizi di osservazione e pedinamento eseguito nella zona di Acilia, i Carabinieri hanno intercettato un furgone ove, poco prima, erano state caricate tre grosse pedane ritirate da un corriere di una ditta spedizioni.
“Scortato” dal 41enne che lo precedeva con una moto con chiare funzioni di guardia e staffetta, alla guida del veicolo c’era il 36enne.
Vista la situazione, i Carabinieri hanno deciso di intervenire bloccando i due veicoli. Caricati nel furgone, i militari hanno scoperto tre congelatori a pozzetto al cui interno i due avevano sistemato 110 confezioni di marijuana, del peso complessivo di oltre 53 Kg, dalle quali sarebbe stato possibile ricavare circa 300mila dosi pronte per essere immesse nelle piazze di spaccio.
Il 37enne è stato sorpreso anche in possesso di un documento di identità palesemente falso, mentre il complice 41enne aveva in tasca un coltello a serramanico del genere proibito. Nei loro confronti, quindi, sono scattati anche i deferimenti all’Autorità Giudiziaria con le accuse rispettivamente di possesso e fabbricazione di documenti contraffatti e di porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Nel prosieguo dell’attività, i Carabinieri di via In Selci, sempre supportati dai Carabinieri della Compagnia di Ostia, hanno chiuso il cerchio, identificando anche il destinatario del prezioso carico: si tratta di un 42enne romano, anch’egli con precedenti, residente nella zona di Acilia, finito in manette con i due pusher. Ad incastrarlo è stato il suo numero di telefono indicato nella bolla di spedizione.
La droga e i veicoli sono stati sequestrati, mentre i tre “soci in affari” sono stati trattenuti in caserma: a seguito del rito direttissimo, il G.I.P. ha disposto nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con apposizione del braccialetto elettronico.