E’ un ragazzo di 22 anni di Anzio il detenuto che, da quanto riportato dal comunicato stampa diffuso da Carmine Olanda, segretario generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria), ha contratto la meningite nel carcere di Velletri.
Di seguito la nota diffusa da Olanda, che pochi giorni fa ha visto andare in crisi il Pronto soccorso di Velletri a causa di un detenuto soccorso per sospetta meningite.
“La cosa grave – commenta Olanda – è che l’Ospedale di Velletri scarseggia di personale e di strutture sanitarie per accogliere ed ospitare persone affette da malattie infettive come la meningite, tubercolosi, scabbia ecc.. così come di apposita struttura operativa per la rianimazione”.
Solo grazie alla bravura e alla grande professionalità di quel poco personale medico e paramendico presente, il pronto soccorso è riuscito a gestire e garantire l’assistenza sanitaria a tutte le persone in continuo arrivo e con svariati codici.
“In quei giorni – continua Ciro Borrelli, sindacalista SIPPE del Carcere – gli Agenti e alcuni detenuti, tra l’altro, hanno dovuto soccorrere quel detenuto prima menzionato vedendolo svenuto a terra e con la bava alla bocca, senza sapere fosse affetto da sospetto di meningite”, portandolo fisicamente dal secondo piano al primo piano dove è situato il locale infermeria.
Il detenuto dopo ore di ricerca fatte dall’Ospedale di Velletri per trovare la sistemazione più adatta al caso, è stato trasportato in stato di coma con l’ambulanza ASL Roma H presso l’Ospedale Malattie infettive dello Spallanzani di Roma per essere ricoverato nel reparto rianimazione.
Per ovvie ragioni,tutte le persone che hanno avuto stretto contatto con il detenuto sospetto di meningite sono state sottoposte alla profilassi sanitaria per garantire una maggiore sicurezza.
Come sindacato ci auguriamo che tutta la classe politica ed il Ministro della salute si renda conto che la sanità deve essere incentivata e ampliata in tutti i servizi e non tagliata, nel rispetto dei cittadini che pagano le tasse e che il Ministero della Giustizia prenda seri e concreti provvedimenti al fine di evitare che il personale oramai stanco, continua a lavorare in condizioni disagiate”.
Nel frattempo, per permettere i controlli sanitari all’interno delle celle, la cura e la profilassi contro la meningite agli oltre duecento detenuti presenti, nel carcere di Velletri in questi giorni non vengono fatti entrare ulteriori detenuti.