Disagi con l’autobus 013 nel X Municipio: residenti di Giardino di Roma scrivono un’altra PEC per denunciare i disservizi
I residenti sono esausti della linea 013 della Roma TPL. I disservizi della tratta autobus sono molteplici, in una situazione che ha spinto il X Municipio ad aprire un esposto alla Procura della Repubblica grazie all’interessamento del consigliere Leonardo Di Matteo (Presidente della Commissione municipale alla Mobilità). Nonostante i disservizi stiano facendo aprire un’indagine sulla vicenda, sembra che il servizio non veda miglioramenti, soprattutto poi nel quadrante di Giardino di Roma.
Residenti inferociti con la gestione della linea 013: la situazione a Giardino di Roma
Oggi lo 013 è un autobus che copre diverse aree nell’entroterra del X Municipio. Il mezzo pubblico in gestione a Roma TPL copre Acilia, Casal Bernocchi, Malafede e in ultimo Giardino di Roma. Un percorso circolare, dove però sembra che il rispetto delle corse non avvenga più da diverso tempo. Mezzi mai puntuali alla banchina, in una situazione di disagio che si presenta anche durante quest’estate, in altre parole con molti residenti in vacanza e quindi con un carico di utenza drasticamente minore.
La lettera al X Municipio di Roma Capitale: la nuova denuncia sulle condizioni dell’autobus
Dopo l’esposto alla Procura della Repubblica dell’Amministrazione del X Municipio, in queste ore è arrivata una nuova PEC dal Comitato di Quartiere Giardino di Roma e a firma del presidente Alberto Minervini. Nel testo, dove si ringrazia il consigliere Di Matteo per l’interessamento alla vicenda, vengono denunciati i disagi che puntualmente toccano tutti quegli utenti che utilizzano lo 013 all’interno di Giardino di Roma. O meglio, vorrebbero utilizzarlo.
Perché oggi non c’è certezza di quando passi effettivamente l’autobus di Roma TPL, considerati i forti ritardi. Una situazione disagiante soprattutto nelle attese, con gli utenti che devono aspettarlo almeno oggi alle banchine sotto il sole e le proibitive temperature di questa stagione. Una situazione che, in vista di settembre, non fa prevedere nulla di buono in concomitanza al ritorno delle persone ai posti di lavoro o i giovani sui banchi di scuola.