Continua a preoccupare la variante Delta che nel Lazio sembrerebbe esser diventata il ceppo dominante. Secondo i risultati del primo sequenziamento effettuato dall’Istituto Spallanzani sul 100% dei tamponi positivi la variante Delta è al 50%. I dati testimoniano una forte crescita se si considera che nel report del 18 maggio questa mutazione era al 3,8 % ed era diffusa principalmente a Latina.
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Variante Delta, a Roma un caso su due
A seguito delle analisi effettuate dallo Spallanzani e dal Seresmi- Servizio regionale per l’epidemiologia e la sorveglianza della malattie infettive- la variante Delta, conosciuta anche come ‘indiana’, riguarda un caso su due. Le analisi sono state effettuate non più su un campione marginale spedito ai laboratori bensì sulla totalità dei test positivi al Coronavirus dunque il range di casi preso in esame e notevolmente più vasto e permette una realta fotografia della situazione. Le analisi confermano inoltre che questa mutazione è maggiormente diffusa sul litorale, da Portuense ad Ostia, a Fiumicino e Fregene dove la percentuale sale al 71.4.
Variante Delta, maggior diffusione tra i giovani
‘I contagi sono destinati a raddoppiare a breve, perchè questa variante è molto più veloce nella trasmissione’ sostiene l’assessore regionale alla sanità D’Amato. Esprime un parere analogo anche Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani che afferma: ‘ La Delta crescerà ancora, come ampiamente previsto e prevedibile. I giovani devono essere protagonisti della battaglia finale controlo il Covid, vaccinandosi in massa’-conclude. Per quel che riguarda proprio i giovani nel Lazio l’80% dei contagi si manifesta nella fascia di età compresa tra i 20 ed i 29 anni, all’interno della quale solo il 18% ha portato a termine l’intero ciclo vaccinale; il 32% ha infatti avuto solo la prima dose di vaccino mentre il 50% non è vaccinato affatto.
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