Nonostante la bella stagione sia ormai arrivata, l’attenzione sull’andamento della curva epidemiologica rimane alto. Rimangono infatti costanti i contagi da Coronavirus, soprattutto in relazione all’estrema contagiosità della Variante Omicron. Come si è avuto modo di specificare più volte, questa variante così come la sottovariante BA.2 sono sì decisamente più infettive ma fortunatamente meno aggressive delle precedenti mutazioni. Tuttavia c’è un sintomo che sembrerebbe maggiormente doloroso rispetto agli altri, vediamo di cosa si tratta.
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Covid e il disturbo della ‘spalla congelata’
Sintomi della ‘spalla congelata’ o Frozen Shoulder, così viene definita la nuova sintomatologia legata al Covid che si manifesta con difficoltà nei movimenti, forte dolore alla spalla e braccio rigido. Detta anche capsulite adesiva, si tratta di una patologia della spalla che provoca dolore e rigidità.
La patologia che interessa maggiormente le donne, si verifica soprattutto tra le persone che hanno tra i 40 e i 60 anni; colpendo circa il 2% della popolazione. Suddetto disturbo è aumentato durante il periodo pandemico, per questo gli esperti hanno cominciato a chiedersi se fosse in qualche modo collegato al Coronavirus.
In merito va ricordato che il Coronavirus provoca anche un’infiammazione multisistemica. Anche i sintomi della spalla congelata hanno un’origine infiammatoria, spesso provocata da tendinite, borsite sindrome della spalla di Milwaukee, artite reumatoide. Alla patologia è dedicato uno studio italiano pubblicato su il Journal of Shoulder and Elbow Surgery dell’estate 2021. Nonostante i numeri della ricerca siano bassi, i risultati hanno messo in evidenza che tutti i pazienti — tra i 42 e i 73 anni — dopo aver contratto il Covid hanno registrato una certa rigidità alla spalla. Dunque anche questo sintomo potrebbe entrare a far parte delle conseguenze registrate dopo aver contratto il virus, ovvero quello che comunemente viene definito come Long Covid.