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Covid, è caos a scuola: domani si rientra ma mancano all’appello 7mila docenti

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Coas Scuola. Mancano poche ore alla ripresa delle attività didattiche  ma le preoccupazioni non tardano ad arrivare. Com’è noto, il virus corre e nel corso delle ultime settimane i nuovi contagi sono aumentati in modo costante. Un ruolo predominante è indubbiamente giocato dalla variante Omcron, la cui trasmissibilità è di 5 volte superiore alla Delta. 

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Caos scuola, domani si rientra ma mancano 7mila docenti 

 Una situazione delicata, i cui effetti non possono non incidere anche sulla scuola. Dopo la pausa natalizia, nel Lazio gli istituti scolastici riapriranno domani ma con un numero non indfferente di persone che rimaranno a casa. Infatti, sono circa 7mila le persone- tra docenti, bidelli e personale amministrativo- che domani non rientraranno a lavoro, vuoi perchè positivi al virus, vuoi perchè sospesi dall’incarico in quanto non vaccinati. Una cifra da capogiro ma che rappresenterebbe, secondo i presidi, una stima solamente parziale, infatti quest’ultimi  aspettano ulteriori defezioni. 

Insomma, un rientro sui banchi di scuola tutt’altro che roseo e sereno che anzi lascia presagire un momento di forte incertezza e difficoltà. In particolare sono due i fronti con i quali si dovrà fare i conti: da un lato l’attivazione della didattica a distanza per i territori del viterbese e del frosinate che hanno deciso di aspettare per la riapertura, e dall’altro, il non meno preoccupante scenario delle classi scoperte, la difficoltà di far rispettare le regole in classe e la sofferenze delle segreterie. 

Nemmeno a dirlo, i supplenti diventano davvero una merce rara: difficili da trovare, tutti cercano di accaparrarsene qualcuno così da garantire una certa continuità della didattica; prerogativa questa che purtroppo, non è sempre possibile garantire soprattutto quando si è in carenza di personale. Uno scenario insomma che a poche ore dalla riapertura, non è certo dei migliori e dei più incoraggianti e che sfortunatamente accomuna larga parte delle scuole italiane. 

 

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