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Countdown, nel film di Justin Dec arriva l’App che conteggia quanto ti manca a morire

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Il film “Countdown” di Justin Dec si rivela una pellicola efficace, immergendoci in una realtà alternativa dove esiste un’Applicazione per smartphone capace di calcolare quanto tempo ti manca a morire.

Una narrazione gustosa che amalgama abbastanza bene gli ingredienti dei teenager americani, la passione della tecnologia attraverso gli Iphone e e quel pizzico di occulto che non guasta mai. 

Protagonista di questa storia la giovanissima infermiera Quinn Harris (Elizabeth Lail di “Once upon a time”), che confermata da qualche giorno nel suo ruolo di lavoro decide di scaricarsi l’App “Countdown” per una curiosità personale: a invorticarla in uno scenario completamente infernale sarà una vittima di questa applicazione telefonica, che per mano di essa ha perso in circostanze misteriose la propria fidanzata ed è a conoscenza di dover morire in una manciata di ore. 

Una storia dal filo horror che si anella molto bene nella quotidianità di Quinn, tra gli scandali che la riguardano nel suo ospedale e un cambio di abitudini legato a visioni paranormali e un quella paura di morte.

La chiave moderna di una leggenda e una maledizione demoniaca si presenta in “Countdown”, con un demone che perseguita i possessori dell’applicazione fino alla loro morte: li tormenta fino alla morte per mano del destino, oppure interviene con il proprio mantello nero personalmente per ammazzarli qualora qualcuno dei malcapitati tenti di cambiare le proprie sorti o le abitudini quotidiane sapendo di morire. 

Come ogni maledizione sarà compito dei protagonisti capire come romperla per salvarsi la vita, in un finale filmico che può aprire tranquillamente a un secondo sequel. 

Davanti a una buona regia, forse il film paga caro l’assenza di sangue: una condizione che limita anche la recitazione degli interpreti, dove la paranoia e la confusione per un simile contesto paranormale non emerge quasi mai. 

 

UN HORROR ATIPICO

Il regista Justin Dec guida la propria cinepresa su un prodotto lontano dagli standard degli classici film horror, offrendo agli spettatori una narrazione priva di grudge e soprattutto senza sangue. 

JD gioca soprattutto sulla suspense, inserendo “qua e là” dei richiami demoniaci – con tanto di personaggi – per aumentare quel senso di paura e smarrimento nei propri spettatori. 

 

RICHIAMI FORTI A THE RING E FINAL DESTINATION

JD nel suo lavoro sente il forte richiamo di saghe come The Ring e Final Destination, come palesato da questo interminabile conteggio all’ora della morte per tutti i protagonisti.

Le similitudini con la saga di Samara Morgan sono molteplici, considerato come entrambe le storie si servono di un mezzo tecnologico e un demone/spirito per ottemperare al loro ruolo di mietitori. 

Vicinanze pure alla traccia di Final Destination, dove in entrambi i film compare un’entità occulta per uccidere delle persone. La differenza tra le due trame sta però in un Final Destination che non impersonifica questa creatura o tale forza occulta, mentre nel film di Dec tale presenza ha un volto e una fisionomia

 

IL FILM LO CONSIGLIAMO DI VEDERE: Nì

VOTO ALLA PELLICOLA: 6

 

 

 

 

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