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Cosa fare in caso di terremoto, calamità o disastro naturale: la campagna mondiale di prevenzione dei Testimoni di Geova

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I Testimoni di Geova di tutto il mondo sono impegnati nel mese di ottobre in una campagna di informazione sulla prevenzione dei disastri naturali, sul cosa fare prima, durante e dopo. Terremoti, alluvioni, perfino gli attentati terroristici: consigli pratici, diretti, e anche una comoda guida per realizzare un kit d’emergenza. 

Il loro impegno ha trovato il pieno appoggio di illustri studiosi ed esperti del settore come ad esempio quello del Professore Nicola Casagli, docente all’Università di Firenze nel Dipartimento di Scienze della Terra e Geologia applicata. “Un amico mi manda questa foto (sotto, ndr). Testimoni di Geova. Piazza del Duomo, Pistoia”, scrive il Professore su Facebook.

“Oltre alle pubblicazioni d’ordinanza su “Cosa insegna realmente la Bibbia”, ne compare in bella evidenza una su “Disastri e Calamità: cosa fare prima, durante e dopo”. La cosa mi incuriosisce e vado sul sito. Trovo una bella pagina con istruzioni semplici su cosa fare in caso di disastro: incendio, terremoto, tsunami, tornado, uragano, alluvione (https://www.jw.org/…/svegliatevi-n5-2017-ottobre/disastri-…/=) Si sono dimenticati delle #frane, ma non è colpa loro. Delle frane si dimenticano tutti. Purtroppo anche la campagna #iononrischio della Protezione Civile, prossimamente sulle stesse piazze”.

“Bravi Testimoni di Geova!“, è allora il complimento rivolto da Casagli. “La migliore prevenzione comincia dall’#informazione ai cittadini. E’ il primo punto dell’Accordo di Sendai delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio da disastri. E in fondo le stesse cose le diceva anche Gesù Cristo: “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: … chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.” (Mt 7,21-29)”.

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COSA FARE PRIMA, DURANTE E DOPO UN TERREMOTO (E ALTRE CALAMITA’)

La rivista, gratuita, può essere consultata sul sito dei Testimoni di Geova (www.jw.org)

PRIMA: PREPARATEVI

I disastri possono colpire chiunque, e prepararsi a un possibile disastro è il fattore chiave per sopravvivere. Ma cosa potete fare in pratica per prepararvi?

Preparatevi mentalmente. Prendete coscienza del fatto che i disastri accadono e che voi e i vostri familiari potreste esserne colpiti. Non ha senso prepararsi dopo che è accaduto un disastro.

Informatevi sui disastri che potrebbero succedere nella zona in cui vivete. Individuate luoghi sicuri verso cui dirigervi in caso di necessità. Cercate di valutare fino a che punto la costruzione della vostra casa e il luogo in cui vivete sono sicuri. Rimuovete le possibili cause di incendio. Installate rilevatori di fumo e cambiate le batterie almeno una volta all’anno, o anche più spesso.

Preparate una scorta di beni di prima necessità. Corrente elettrica, acqua, linee telefoniche e trasporti potrebbero venire a mancare. Se avete un’auto, cercate di avere costantemente almeno mezzo serbatoio di carburante, e in casa tenete sempre pronti cibo, acqua e un kit di emergenza. (Vedi il riquadro “ Avete un kit di emergenza?”).

Tenete a portata di mano una lista di numeri di telefono di alcuni amici, che abitino in zona ma anche lontano.

Fate un piano di evacuazione e provatelo. Individuate le uscite più vicine nel vostro edificio e informatevi sul piano di evacuazione della scuola dei vostri figli. Stabilite dei punti di incontro per la vostra famiglia (come una scuola o un parco), uno vicino e un altro fuori dal vostro quartiere. Le autorità competenti consigliano anche di provare con la famiglia a raggiungere a piedi questi luoghi.

Organizzatevi per aiutare altri, soprattutto anziani e infermi.

DURANTE: NON PERDETE TEMPO

“Quando scoppiò l’incendio, la maggior parte delle persone non andò nel panico, anzi indugiava”, racconta Joshua, menzionato all’inizio. “Alcuni spensero il computer o si riempirono la bottiglia d’acqua. Un uomo disse: ‘Forse dovremmo aspettare’”. Nonostante gli altri esitassero, Joshua gridò: “Dobbiamo uscire subito!” I suoi colleghi allora cominciarono a capire quello che  stava succedendo e lo seguirono per le scale. “Se qualcuno cade, aiutatelo a rialzarsi e andate avanti”, continuava a gridare Joshua. “Ce la faremo tutti!”

In caso di incendio. Abbassatevi verso il pavimento e andate in fretta verso l’uscita più vicina. Il fumo potrebbe impedirvi di vedere bene, e la maggior parte delle morti in caso di incendio è imputabile proprio alle inalazioni da fumo. Quindi lasciate tutto e scappate. Anche solo qualche secondo può fare la differenza tra la vita e la morte.

In caso di terremoto. Riparatevi sotto un tavolo robusto o vicino a un muro portante. Ricordate che potrebbero esserci delle scosse di assestamento. Uscite e allontanatevi dall’edificio appena potete. Potrebbero passare delle ore prima dell’arrivo dei soccorsi, quindi cercate di aiutare altri se vi è possibile.

In caso di tsunami. Se vedete l’acqua ritirarsi all’improvviso dalla riva, correte verso una zona più elevata, e fatelo subito. Dopo la prima onda, aspettatevi che ne seguano altre più grandi e pericolose.

In caso di tornado o uragano. Rifugiatevi in un posto sicuro il prima possibile.

In caso di alluvione. Non rimanete in un edificio alluvionato. Non attraversate strade allagate e non guidate in mezzo all’acqua. Nelle acque alluvionali possono esserci acque di scarico e pericoli nascosti come detriti, tombini aperti e pali della corrente caduti.

Lo sapevate? Anche solo mezzo metro d’acqua in movimento riesce a trascinare via un’automobile. La maggioranza delle morti in caso di alluvione è causata dal tentativo di guidare in mezzo all’acqua che scorre.

Se le autorità ordinano un’evacuazione, andate via subito! Fate sapere ai vostri amici dove siete, o potrebbero rischiare la vita per venire a cercarvi. Lo sapevate? I messaggi possono essere più affidabili delle telefonate.

Se le autorità vi dicono di rimanere in casa o nel posto in cui vi siete rifugiati, fatelo. Se c’è stato un incidente o un attacco chimico, biologico o nucleare, rimanete al chiuso, spegnete l’impianto di ventilazione e sigillate porte e finestre. In caso di incidente nucleare, andate nella parte interna più bassa dell’edificio per ridurre l’esposizione alle radiazioni. Ascoltate radio o telegiornali locali. Rimanete dentro finché le autorità non comunicano il cessato pericolo.

 DOPO: RIMANETE AL SICURO

Per evitare malattie e pericoli, seguite queste raccomandazioni:

State da persone che conoscete, se possibile, invece che in un centro di accoglienza. Tenete pulito il posto dove state. Usate protezioni adeguate quando togliete le macerie. Se possibile, indossate guanti, scarpe robuste, caschetto e mascherina. Fate attenzione a cavi elettrici e braci nascoste. Mantenete le vostre abitudini, per quanto vi è possibile. I vostri figli hanno bisogno di vedervi calmi e positivi. Fate i compiti insieme, giocate e dedicate tempo ad attività spirituali. Non date troppo peso alle notizie sulla tragedia, e non riversate la vostra frustrazione o la vostra ansia sui familiari. Aiutate e fatevi aiutare. Accettate il fatto che i disastri comportano perdite materiali. Le autorità e altri che prestano soccorso si concentrano sull’aiutare le persone a salvarsi, non sul sostituire quello che hanno perso. Per sopravvivere abbiamo solo bisogno di acqua, cibo, vestiti e di un posto sicuro in cui stare (1 Timoteo 6:7, 8). Identificate e affrontate gli effetti a livello emotivo. Questi effetti spesso emergono dopo che è passato lo shock iniziale. I sintomi includono ansia, depressione, sbalzi d’umore e difficoltà a concentrarsi, lavorare e dormire. Parlate con amici fidati.

 

 

 

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