ROMA (ITALPRESS) – E’ forte l’impatto del coronavirus anche sul settore immobiliare, ma per Confedilizia e Fiaip le misure di sostegno contenute nel decreto Rilancio non sono tutte sufficienti per favorire una ripresa di compravendite, locazioni e mutui. “Una norma alla quale teniamo molto è quella sul credito di imposta del 60% sui canoni di locazione non abitativa. C’è una generica volontà di potenziarla: noi abbiamo chiesto che venga raddoppiata come periodo, perchè le attività stanno ripartendo a rilento”, spiega all’Italpress il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. “Da quello che registriamo il mercato della prima casa sta avendo una spinta molto interessante dopo l’esperienza della quarantena”, osserva il presidente della Fiap Gian Battista Baccarini. In tal senso il superbonus va migliorato e non solo in termini di durata. “Con i giusti correttivi noi crediamo che possa avere una visione strategica a medio e lungo termine, ma diciotto mesi sono pochi, quindi per noi dovrebbe durare almeno cinque anni, fino a fine 2025”, spiega Baccarini. In Parlamento si sta ragionando sull’estensione fino al 2022, ma l’altro punto cruciale è che dovrebbe essere esteso a tutti gli immobili, “anche le seconde case”, sottolinea Spaziani Testa. E Baccarini concorda: “Nel testo ci sono tutte le prima case e le seconde in condominio, ma noi chiediamo che siano ricomprese anche le seconde case unifamiliari, peraltro già incluse nel sisma-bouns. E faremo un emendamento per far rientrare nell’eco-bonus anche l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, forte impatto sul settore immobiliare
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