Domani, martedì 10 marzo, gli uffici comunali di Ardea resteranno chiusi per consentire, a cura di una ditta specializzata, la sanificazione di tutti i locali e delle postazioni di lavoro. Gli uffici riapriranno nella mattinata di mercoledì 11.
Alla riapertura l’accesso al pubblico negli uffici sarà tuttavia limitato al minimo indispensabile e per i soli casi urgenti. Per tutte le altre esigenze, i cittadini potranno fare le loro richieste telefonicamente rivolgendosi ai numeri pubblicati sul sito internet del comune, oppure inviando un’email agli indirizzi diversi indicati nello stesso elenco.
«Già da domani si ricorrerà allo “smart working” – fa sapere il Sindaco Mario Savarese – grazie al nuovo software gestionale, di recente acquisizione, sarà dato modo agli impiegati che volontariamente ne faranno richiesta, di limitare la loro presenza in ufficio lavorando da casa tramite internet ed il loro computer.
Ci stiamo attivando anche per acquisire a noleggio i computer per chi ne fosse sprovvisto. Resta tuttavia obbligato il requisito della connessione alla rete internet. Il sistema opera in tutta sicurezza in “cloud”».
«I dirigenti delle varie aree identificheranno le posizioni lavorative che possono usufruire di questo vantaggio – prosegue il primo cittadino – l’orientamento è di garantire una presenza al 50% negli uffici, quindi si osserverà il normale orario di lavoro nelle tre giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, mentre il martedì e il giovedì il lavoro sarà svolto da casa. Cerchiamo in questo modo di garantire la presenza di almeno un genitore in casa nelle ore pomeridiane per quei lavoratori che devono accudire bambini che in questi giorni non frequentano la scuola. Orari diversi si concorderanno, se necessario dopo l’opportuna sperimentazione.
L’amministrazione vuole garantire con questo intervento una maggiore tranquillità per i lavoratori non penalizzando la cittadinanza che, addirittura, avrà vantaggio dall’attivazione dei servizi che non richiedono obbligatoriamente la loro presenza negli uffici comunali».