(DIRE) Roma, 7 apr. – “Si chiama ruxolitinib ed e’ il primo farmaco ad essere approvato dall’AIFA nell’ambito di un protocollo di uso compassionevole per pazienti COVID-19. Ad annunciarlo e’ l’Aifa stessa sul suo sito ufficiale e l’autorizzazione riguarda il possibile utilizzo del farmaco in quei pazienti COVID-19 con insufficienza respiratoria che non necessitano di ventilazione assistita invasiva. Il farmaco sara’ disponibile per tutti centri ospedalieri italiani in seguito a richiesta del medico. Il protocollo e’ stato sottoposto alla revisione scientifica dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani”. Lo scrive in una nota Novartis. “Ruxolitinib- spiega l’azienda farmaceutica- e’ un inibitore della via di trasmissione del segnale mediata da Jak, con effetti antinfiammatori legati all’inibizione del rilascio di citochine. Normalmente ruxolitinib e’ utilizzato in ambito ematologico ed e’ indicato per il trattamento: della splenomegalia o dei sintomi correlati alla malattia in pazienti adulti con mielofibrosi primaria (nota anche come mielofibrosi idiopatica cronica), della mielofibrosi post policitemia vera o mielofibrosi post trombocitemia essenziale. È inoltre approvato per il trattamento di pazienti adulti con policitemia vera che sono resistenti o intolleranti a idrossiurea. Attualmente non esistono evidenze sull’utilizzo di ruxolitinib nei pazienti affetti da COVID-19, ne’ vi sono al momento indicazioni sul loro utilizzo in tipologie specifiche di pazienti affetti dall’infezione virale anche se, in relazione all’attivita’ inibitoria sulle citochine proinfiammatorie, ruxolitinib potrebbe essere in grado di mitigare gli effetti di una severa reazione infiammatoria (sindrome da rilascio di citochine) che puo’ verificarsi in corso di COVID-19. Per queste ragioni Novartis annuncia anche l’avvio di un nuovo studio clinico internazionale, in cui sono coinvolti alcuni centri italiani, per valutare la somministrazione di ruxolitinib in pazienti con reazione immunitaria grave ed eccessiva, chiamata tempesta di citochine associata a COVID-19. La tempesta di citochine e’ un tipo di grave reazione immunitaria che puo’ derivare dall’infezione da coronavirus e puo’ contribuire a problemi respiratori nei pazienti con COVID-19. L’evidenza preclinica e report clinici preliminari suggeriscono che il farmaco potrebbe ridurre il numero di pazienti che necessitano di terapia intensiva e ventilazione meccanica”.
Coronavirus, Aifa approva uso compassionevole di ruxolitinib: ‘Il farmaco potrebbe ridurre i pazienti in terapia intensiva’
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