Controesodo con maggiori controlli sulle autostrade, quello di questa estate 2019, visto che la Cassazione ha dato ragione all’ASPI (Autostrade per l’Italia), riconoscendo che può riaccendere i Tutor, ovvero il sistema di monitoraggio della velocità degli automobilisti che era stato sospeso dopo il ricorso fatto 13 anni fa da parte di un’azienda di Greve in Chianti, la Craft.
Il 10 aprile dell’anno scorso, infatti, una sentenza della Corte d’Appello aveva imposto lo spegnimento dei Tutor su tutte le autostrade proprio a causa della presunta violazione di un brevetto depositato dalla Craft, ma ora Cassazione ha ribaltato il giudizio dei colleghi, permettendo così che alle temute telecamere venisse ridato il permesso di essere nuovamente accese in quanto sembrano essere “del tutto infondati i motivi per i quali la Corte di Appello di Roma aveva ritenuto che il sistema di controllo della velocità media violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft e dovesse essere rimosso”.
Autostrade per l’Italia, forte della sentenza, ha quindi immediatamente messo in moto il sistema di riattivazione dei tutor, “così da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM. I tecnici di Aspi sono già al lavoro insieme alla Polizia Stradale per riattivare progressivamente le prime tratte sotto monitoraggio del Tutor a partire dal contro-esodo. Le tratte arriveranno a 1.000 km entro la fine della prima settimana di settembre. Le riattivazioni proseguiranno poi fino alla originaria copertura di 2.500km”, spiega la stessa Aspi
Il Tutor è formato da un sistema di telecamere ad alta risoluzione che rileva la velocità media di un veicolo su un certo tratto di autostrada. Quando vengono superati i limiti previsti, i sistemi inviano la segnalazione alla Polizia, che provvede a multare l’automobilista indisciplinato.