L’uomo non riusciva a lasciarsi alle spalle la relazione e inizia a perseguitare la sua ex arrivando a minacce, percosse e violenza sessuale.
I fatti risalgono al mese di novembre, quando una donna si è recata negli Uffici del Commissariato della Polizia di Stato di Civitavecchia per sporgere denuncia nei confronti del suo ex, con il quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale iniziata circa un anno prima.
La vittima, visibilmente scossa, con non poche difficoltà, e solo dopo aver acquistato fiducia nell’Ufficiale di Polizia che l’ha ascoltata mettendola a proprio agio e rassicurandola, ha raccontato i reiterati atteggiamenti persecutori messi in atto dal suo ex fidanzato, che già nel corso del rapporto aveva manifestato un carattere particolarmente aggressivo e possessivo, amplificatosi ulteriormente a seguito della mancata accettazione della fine del rapporto.
Ha iniziato, infatti, ad inviarle continui messaggi ed a monitorarne gli spostamenti, appostandosi sotto la sua abitazione o nei luoghi da lei frequentati, insultandola, minacciandola ed aggredendola in più circostanze anche fisicamente, ingenerandole così un fondato timore per la propria incolumità e costringendola a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita.
In una specifica occasione, l’uomo si è avvicinato alla ex, che si trovava in compagnia di un‘amica, intimandole di andare in macchina con lui.
Non riuscendo nei suoi intenti, poco dopo si era appostato sotto l’ abitazione della malcapitata che, una volta giunta, era stata percossa e costretta a salire in auto e condotta in un appartamento, ove l’aveva costretta a subire atti sessuali.
Poi, sfogata la propria rabbia distruggendo le suppellettili dell’abitazione, l’uomo era scoppiato a piangere, attribuendo la sua aggressività al fatto di essere molto innamorato e non accettare la fine del rapporto; quindi aveva iniziato a raccogliere in alcune buste i soprammobili rotti e la biancheria lacerata della donna, gettandola in un fosso in aperta campagna.
I primi accertamenti che i poliziotti hanno effettuato sono stati proprio a casa della donna, dove hanno riscontrato i danneggiamenti.
Grazie alla determinazione degli agenti, è stato poi rinvenuto quanto gettato dall’uomo in un fosso, coperto da vegetazione e situato nei pressi di una ripida scarpata.
Inviate in Procura le risultanze investigative, il giudice ha disposto per lui la misura degli arresti domiciliari, notificata dagli agenti a P.E., 40enne con numerosi precedenti di polizia.