Il 30 marzo Londra ha registrato zero morti a causa del Covid. Lo stesso giorno, in tutto il Regno Unito, erano stati 55 (certo sempre tanti purtroppo), ovvero nulla a che vedere con i 1,820 decessi toccati il 20 gennaio. La campagna vaccinale di massa insomma, condotta in prevalenza con AstraZeneca e in parte con Pfizer, sembra funzionare. E in Italia? Malgrado l’incremento delle vaccinazioni (al netto dei “no vax”, dei “saltafila” ma anche dei cosiddetti panchinari che mischiano un po’ le carte in tavola) ancora non si vedono risultati importanti, specie sul fronte della mortalità.
Mortalità abbassata drasticamente in Inghilterra dopo la campagna vaccinale
Coronavirus in Italia Decessi ancora alti
Al 30 marzo il nostro Paese ha fatto registrare 529 morti a causa del Covid, un’enormità ancora. La media resta alta: oltre 400 decessi calcolata sui sette giorni. Ma come è possibile? Posto che le vaccinazioni non abbiano raggiunto ancora livelli rilevanti di popolazione, e lo stop temporaneo di AstraZeneca non ha aiutato, a fine marzo siamo arrivati vicini alle 225.000 dosi giornaliere.
Dal punto di vista dell’efficienza, ovvero il rapporto vaccini somministrati sulla base dei lotti consegnati, le Regioni sembrano fare la loro parte seppur con qualche eccezione. Alcune sono vicine perfino al 100% e anche il Lazio si difende bene, con un 88% al 31 marzo.
Efficienza vaccini in Italia: rapporto dosi somministrate su quelle consegnate (si ringrazia il Professore Luca Andreassi per il grafico)
La domanda: chi stiamo vaccinando?
Questo è il primo grande punto interrogativo. Il Ministero della Salute ha reso noto che al 1 marzo 2021 l’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 era di 81 anni (mediana 83). Più della metà delle vittime sono nella fascia 80 e ultra 90, numero che arriva a 82,900 sommando anche la fascia 70-79.
Insomma, parliamo di quasi la totalità delle morti da Covid (109,000 circa a fine marzo) che fornirebbe, sempre in linea teorica, un punto di riferimento verso cui concentrare gli sforzi della vaccinazione. E in effetti così è stato.
I dati però, cioè alla prova dei fatti, mostrano diverse anomalie. Al 31 marzo sono state somministrate 3,711,411 vaccinazioni alla fascia Over 80 su un totale di poco meno di 9 milioni. Tanto? Poco? Difficile stabilirlo ma considerando che è questo il range d’età più a rischio forse servirebbe accelerare ulteriormente.
Altri soggetti fragili, come gli ospiti delle RSA sono in torno alle 500,000 somministrazioni. Bene il personale scolastico, vicino al milione di vaccinati, se non fosse che poi le scuole sono sempre le prime a chiudere.
Regioni: ognuno fa come vuole
Un altro problema riguarda come si stanno muovendo le Regioni in tema di priorità. I numeri rivelano che l’Italia è spaccata: ognuno procede in ordine sparso e forse anche questo è un problema.
Guardando ad esempio alla percentuale dei vaccinati con la doppia dose agli Over 80 ci accorgiamo che Regioni hanno inoculato le dosi al 30- 40% della popolazione di riferimento; altre, come il fanalino di coda della Sardegna, appena il 5%.
Vaccinati con due dosi Over 80 (si ringrazia il Professore Luca Andreassi per il grafico)
La categoria chiamata “altro”
E ancora: tra le categorie a cui sono stati destinati i vaccini troviamo Operatori Sanitari e Sociosanitari, Personale non sanitario, Ospiti Strutture Residenziali, Over 80, Forze Armate, Personale Scolastico e un generico “altro” che racchiude un non meglio precisato universo della popolazione.
Ripartizione delle vaccinazioni in Italia
Il problema è che a quest’ultima voce corrisponde in Italia il numero di 1.419.308 vaccini somministrati (al 30 marzo), insomma non proprio “briciole”. E, anche qui, ogni Regione fa un po’ come gli pare. Alcuni casi sono però davvero eclatanti: in Sicilia, scossa dal “terremoto” politico dei dati sui contagi, la categoria “altro” (236,034) supera addirittura gli Over 80 a cui sono stati destinati 176,574 vaccini. In Campania ne abbiamo 191,954 contro 257,135 destinate alla popolazione più anziana.
Nel Lazio il dato è più “normale”: gli “Over 80” guidano le vaccinazioni con 368,714 somministrazioni seguiti dagli operatori sanitari con 320,577. La categoria “altro” è terza con 142,564.Come vengono ripartite le dosi di vaccino nel Lazio