Una domanda attuale e assai frequente, per chi si occupa di società, sviluppo e comunicazione è la seguente: che cosa c’è di realmente nuovo nei new media che vale la pensa sapere?
A partire dagli ultimi decenni del Novecento, ai mass media di impostazione classica e tradizionale (stampa, radio e tv) si sono aggiunti via via dei nuovi strumenti di comunicazione, con caratteristiche tali da indurre a utilizzare diffusamente la definizione di new media. Ora come sovente accade con ogni genere di novità, a fiumi di parole spese in modo approssimativo e frettoloso, volti a elogiare in modo acritico e/o a criticare senza una reale conoscenza sul campo, non si è accompagnata sempre la necessaria e adeguata riflessione teorica capace di chiarire per lo meno la natura essenziale dell’oggetto in discussione.
Accogliere la critica in modo adeguato a comprendere i nuovi media
Fare critica e informazione oggi è diventata una gara a chi arriva prima su un determinato argomento o settore, senza interrogarsi sul fatto che tale principio sia sovente più pericoloso della lode sperticata senza alcun senso della misura e del necessario distacco che è professionalmente corretto per chi si pone come metro di giudizio super partes. In altre parole, ancora oggi non facile trovare l’accordo soddisfacente circa il preciso significato di questo concetto: qual è il confine e la linea di demarcazione tra i vecchi e i nuovi media?
Tale difficoltà è resa evidente anche dal proliferare di termini e aggettivi: media digitali, cybermedia, social media sono di volta in volta utilizzati più o meno come sinonimi, in genere aggirando il problema di spiegare bene a cosa ci si riferisca.
Cosa sono i nuovi media
Dietro al concetto di nuovi media si nascondono dunque due ordini di problemi. Uno riguarda quella che potremmo indicare, riprendendo una categoria della logica, come l’intensione del concetto: che cosa intendiamo per nuovi media? In cosa e perché tali media sarebbero nuovi? L’altro problema riguarda la sua naturale estensione, ovvero a quali tra i media che conosciamo si può applicare l’etichetta di nuovi media?
Il mondo di internet e il vero cambiamento della società moderna
Dalla fine del Novecento ci siamo ritrovati di fronte a queste nuove forme di “vecchi” media (si pensi all’evoluzione di questi ultimi 20 anni della televisione, ad esempio) a nuovi supporti di tipo fisico, a nuovi dispositivi integrati e a nuovi, molteplici spazi di comunicazione rappresentati dal mondo di internet. Qui per convenzione riteniamo corretto effettuare una distinzione fondamentale tra hardware e software. Per le nuove generazione capire la differenza e la distanza tra un software e un hardware è una questione istintiva e tutto sommato facile da effettuare. Differente invece per tutti quelli che appartengono alle generazioni passate, dai baby boomers che fanno ormai largo uso della rete internet, della tv digitale, dei nuovi media, passiamo alla generazione di mezzo, quella che non è nata con la digitalizzazione ma che ha visto in tenera età la fase di transizione, passando da un mondo prevalentemente analogico o comunque digitale con filo, fino ad arrivare a tutto quello che vediamo e viviamo oggi nella nostra quotidianità.
Cambiamenti radicali per la tecnologia digitale
Così facendo possiamo scoprire come molti degli elementi di novità comunemente attribuiti ai nuovi media, esistono in realtà già da qualche tempo. Ecco perché la generazione X risulta quella più esposta al cambiamento. Come diceva lo statista inglese Winston Churchill, non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare. Non c’è stato niente di più scontato del cambiamento, durante gli ultimi 30 anni per quanto riguarda il campo dell’innovazione tecnologica, della rivoluzione digitale vigente e dell’utilizzo massiccio dei nuovi media. Prendiamo il mondo del gioco online e come esso sia cambiato grazie a internet, favorendo ad esempio le slot gratis rispetto a molteplici attrattive presenti sui siti di sale da gioco digitali.
Internet vs telefono e servizio postale
La facilità di contatto con persone di tutto il pianeta, innovazione molte volte attribuita erroneamente a internet, era possibile già con il telefono e con il servizio postale tradizionale. Il generale scopriamo insieme come parte dei discorsi comuni sulla rivoluzione dei media e sui cambiamenti radicali che essi porterebbero nella nostra vita quotidiana, ricalcano in buona misura discorsi del tutto analoghi diffusi alla fine dell’Ottocento a proposito di quelli che al tempo erano i nuovi media. Basterebbe rileggere un classico di Charles Dickens, per ritrovare questo concetto e comprendere la natura di questo radicale cambiamento tecnologico tutt’ora in corso d’opera.