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Centocelle, parlano le mamme: i nostri figli non hanno più posti in cui giocare

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Centocelle, quartiere periferico di Roma, negli ultimi mesi ha registrato un notevole sviluppo, complice anche la stazione della metro c – che collega le periferie di Roma con piazza Lodi. Ristoranti, pub, ma anche importanti franchising come il McDonald’s o Burger King, hanno scelto il quartiere come sede. I ragazzi affollano le piazze, appagati dalle tante possibilità di lucro. Eppure, in quartiere con un’altissima concentrazione di scuole materne e asili nido, quello che manca è proprio uno spazio in cui i bambini possano svagarsi. Le mamme residenti nel quartiere ci hanno raccontato la problematica.

Poche attività, tutte a pagamento – «Le cose da fare per i bambini qui sono davvero poche» inizia così una mamma, «una volta usciti da scuola, sarebbe bello farli giocare insieme ai compagni, ma lo spazio adatto non c’è. Ci sono i gonfiabili, ma farli giocare così diventa una spesa. I turni sono da dieci minuti, quindi per giocare un’ora il prezzo inizia a diventare consistente!». Non tutti, purtroppo, possono permettersi di far svagare così i figli, di sicuro non tutti i giorni. Le iniziative gratuite sono davvero pochissime, quasi assenti, come ci conferma la mamma: «Ogni tanto la Biblioteca Comunale organizza dei pomeriggi di lettura e svago, ma la più vicina si trova a Quarticciolo – quartiere limitrofo – e non tutti hanno la macchina o il tempo di andarci».


Scuole chiuse, mamme in ferie – «Purtroppo di questi tempi una mamma non può permettersi di non lavorare. Quando ci sono festività e ponti vari legati a queste, i numerosi scioperi delle scuole, e via discorrendo, tenere il bambino a casa diventa un problema. Spesso persino i nonni lavorano ancora, quindi la scelta si riduce a due opzioni: prendere il giorno di ferie, o chiamare una babysitter. Ci sono anche vari centri estivi e invernali in cui poter portare i bambini, ma anche questi hanno un costo non indifferente». Poche alternative, quindi, anche in una situazione d’emergenza.

E le aree pubbliche? In degrado, ovviamente – A Centocelle ci sono dei parchi, che teoricamente dovrebbero soddisfare le esigenze delle famiglie, con aree gioco, piante curate e un generale clima sereno. Non è così, però, dal momento che «le aree verdi presenti sono in totale degrado! Più volte noi mamme ci siamo armate di scopa e buona pazienza per cercare di ripulire queste zone. Inutile a dirlo, il giorno dopo le condizioni erano di nuovo pessime. Purtroppo questi parchi la notte si popolano di persone non proprio per bene, e l’indomani ci si ritrova a passeggiare tra bottiglie di birra e preservativi usati. Non proprio l’ambiente ideale in cui far correre tuo figlio!». Numerose le petizioni e le iniziative indipendenti che hanno cercato di donare nuova dignità ai parchi, ma purtroppo non hanno portato a buon fine. La mancanza di fondi per una cura costante dei parchi, e lo scarso controllo di chi vi entra la notte, hanno fatto contribuito a far diventare la situazione critica, e ormai definitiva.
«In questo tempo di crisi, in cui si fatica ad arrivare a fine mese, le spese di una famiglia sono molte. Purtroppo chi ne risente sono sempre i bambini, costretti a giocare in casa, o tra erbacce secche e cicche di sigaretta. Come non essere indignati con chi permette tutto questo, o semplicemente guarda e tace?».

Aurora Di Sabantonio

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