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Catturata banda di ‘vampiri di gasolio’: ecco tutti i dettagli dell’operazione [VIDEO]

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Rubavano carburante dagli oleodotti, carabinieri catturano banda di “vampiri di gasolio”.

17 in tutto gli arresti. All’alba di questa mattina, al termine di un’accurata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, i Carabinieri di Ostia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP presso il locale Tribunale – nei confronti di 17 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati di carburante in danno di oleodotti, nonché di incendio aggravato su materie combustibili, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e trasporto di persone prive di titolo di soggiorno al fine di procurarne l’ingresso illegale nel territorio dello Stato.

Vampiri di gasolio: maxi operazione contro il furto di carburante

La vasta operazione, che ha coinvolto più di 150 Carabinieri, è iniziata questa mattina all’alba ed ha interessato le città di Roma e provincia, Napoli, Trieste e Cagliari, dove sono stati rintracciati tutti gli appartenenti al sodalizio criminale. Il provvedimento è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria al termine di una complessa e prolungata attività investigativa avviata ad ottobre 2018 dai Carabinieri della Compagnia di Ostia e durata per più di quattro mesi, con numerosissime intercettazioni telefoniche, telematiche e video, pedinamenti e appiattamenti svolti anche con l’ausilio di visori notturni e termici.

L’utilizzo delle tecnologie è stato indispensabile agli investigatori per individuare la fitta rete dell’organizzazione criminale che, da circa un anno, stava bersagliando con furti di carburante e danneggiamenti gli oleodotti sotterranei di proprietà delle società “ENI” e “Raffinerie di Roma Spa”, situati nei territori di Fiumicino e Roma Ponte Galeria.

Almeno 10 sono le incursioni documentate dagli inquirenti, nel corso delle quali, la banda, composta per lo più da cittadini dell’Europa dell’Est, ha sottratto diverse migliaia di litri di carburante (gasolio e jet fuel per i rifornimenti del limitrofo aeroporto di Roma Fiumicino), attraverso la realizzazione di allacci abusivi alle condutture sotterranee collegate alle principali raffinerie della zona. I malviventi, alcuni di loro specializzati in lavori edili ed idraulici, innestavano tubi di gomma (anche della lunghezza di oltre 500 metri) lungo i tratti di conduttura rimuovendo le apparecchiature per la misurazione della pressione oppure attraverso pericolose perforazioni speditive (in un caso la banda ha cercato di richiudere i fori realizzati utilizzando piccoli rami e un po’ di calce a presa rapida), esponendo l’ambiente circostante ad esplosioni e fuoriuscite di combustibile.

La notte del primo dicembre scorso, infatti, nel corso di un tentativo di furto, la banda ha provocato una fuoriuscita di carburante da cui scaturiva una forte esplosione del pozzetto di ispezione della rete ENI, che ha richiesto l’intervento di svariate squadre dei Vigili del Fuoco ed ha provocato la chiusura per alcune ore del traffico della limitrofa autostrada Roma – Civitavecchia, oltre all’ingente danno economico di bonifica per la società proprietaria della conduttura.

A capo dell’associazione, è stato individuato un italiano 42enne, imprenditore della provincia di Roma, che attraverso la sua fitta rete di conoscenze nell’ambiente della commercializzazione degli idrocarburi, si occupava di smerciare “in nero” il carburante rubato, oltre a fornire tutto il sostegno logistico necessario agli altri membri dell’associazione: dal deposito per la temporanea custodia del carburante rubato, all’individuazione delle strutture alloggiative ed al noleggio dei mezzi impiegati per le incursioni. Durante le indagini, i militari sono riusciti anche a recuperare parte del carburante sottratto, intercettando in due occasioni due camion appositamente attrezzati con diverse cisterne di plastica di 1000 litri ciascuna, a cui erano collegati, centinaia di metri di tubi in gomma, sofisticate pompe idrauliche e gruppi elettrogeni per il loro funzionamento. In una di queste circostanze, cinque membri della banda sono stati tratti in arresto in flagranza di reato, dopo che i militari erano riusciti a mimetizzarsi tra la vegetazione circostante all’oleodotto, eludendo la fitta rete di staffette e vedette organizzata dai malviventi durante le operazioni di prelievo del carburante.

 

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