ROMA (ITALPRESS) – “Oggi per le imprese la priorita’ e’ la cassa, d’accordo. Ma da subito non possiamo ignorare i problemi di sostenibilita’ che dovranno affrontare nella lunga Fase 2 che le vedra’ costrette a operare in perdita”. Lo afferma Flavio Cattaneo, vicepresidente di Ntv, in un’intervista al Sole 24 Ore.
Per Cattaneo il tessuto imprenditoriale italiano “va supportato strutturalmente a sopravvivere ma anche a investire, per cogliere tutti gli spazi che questa ripartenza globale offrira’ a chi sa muoversi per primo”. La sfida “e’ provare a giocare in attacco e non solo in difesa. Piu’ che a nazionalizzare badiamo alla crescita e allo sviluppo: il punto non e’ controllare le aziende ma farle girare”.
Secondo il vicepresidente di Ntv c’e’ bisogno di contributi, incentivi fiscali, sussidi, “ma anche di uno Stato che investa e che individui i settori che ripartiranno piu’ rapidi: e’ qui che va data una spinta per il futuro. C’e’ bisogno di Pil, e per ogni euro speso si deve pensare allo sviluppo che e’ in grado di generare. In quest’ottica anche partite come quella di Alitalia potrebbero diventare un’opportunita’. Si deve decidere se interessa porre le basi per un vero rilancio o solo guadagnare tempo. Puo’ sembrare paradossale, ma oggi in termini relativi Alitalia e’ in una posizione migliore di qualche mese fa, e’ un’azienda in crisi in un mondo in crisi. Invece di farla finire acquistata da un altro vettore, si potrebbe investire per ampliare la flotta a condizioni vantaggiosissime, riequilibrando il rapporto fatturato dipendenti ed essere pronti a giocarsela quando il mercato ripartira’”.
Alla domanda su come sia la situazione in Ntv, Cattaneo risponde cosi’: “Se penso ai nostri dipendenti dico buona, perche’ abbiamo pensato subito alla loro salute e non abbiamo avuto alcun caso di contagio. Abbiamo anche anticipato la Cig e i premi aziendali, abbiamo rinunciato ai dividendi e ridotto i compensi ai vertici. Se guardo al volume dei ricavi vedo una cifra che mi fa impallidire: -99,7%. Ma quello che mi preoccupa e’ il dopo. Impedire lo spostamento tra regioni significa bloccare l’alta velocita’. E bloccare l’alta velocita’ significa inchiodare l’Italia. Dunque mi aspetterei un ravvedimento operoso sia dal punto di vista delle regole che delle tariffe: viaggiando al massimo al 50% della capienza i treni non arrivano al break even e noi dovremo tenerli nei depositi. A meno che non vengano ridotti conseguentemente gli oneri che paghiamo a Rfi per l’utilizzo dell’infrastruttura”.
“E’ un problema di costi: se il Governo mi riduce i ricavi per norma non mi puoi chiedere gli stessi soldi di prima – aggiunge -. A Ntv serve anzitutto chiarezza”.
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