È il 4 maggio del 2017 quando un uomo di 50 anni deve sottoposi ad un intervento chirurgico di laparoscopia. Viene ricoverato al sant’Eugenio di Roma e qui Un’equipe di 5 medici si occupa dell’operazione «del giunto pielo-ureterale», come viene riportato dal Messaggero.
L’operazione va bene, tuttavia una pezza non viene estratta dopo l’operazione, anzi, viene lasciata vicino al rene. Ovviamente questo causa un malessere diffuso e l’uomo decide dunque di farsi visitare. Si dirige all’ Alfredo Fiorini di Terracina, il 27 luglio 2017. Nessuno però si rende conto della presenza del corpo estraneo. Questo fino a novembre, quando l’uomo, il 23 novembre 2017, ritorna al sant’Eugenio e solo a questo punto viene rimosso il materiale fatto di garza e ovviamente anche tutto il tessuto necrotico. Non solo il danno ma anche la beffa: difatti la cartella clinica era stata falsificata e non si faceva riferimento nessuna benda. Gli inquirenti, scoperto l’accaduto, al momento stanno contestando 2 reati: le lesioni personali colpose e la falsità ideologica per il 2 chirurghi autori della manomissione della cartella del paziente.