Ci sono alcune casalinghe a cui spetta ricevere un contributo mensile. Non tutte però sono a conoscenza di questa possibilità.
Vediamo nel dettaglio a chi spetta il contributo e come farne richiesta.
Contributo mensile per le casalinghe: a chi spetta
La casalinga, si sa, è un lavoro di tutto rispetto, che richiede impegno quotidiano. È un lavoro che però non viene remunerato e questo lo rende, se possibile, ancora più pesante da sostenere. Esiste però un contributo mensile che spetta ad alcune casalinghe, del quale molte non sono neppure a conoscenza. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come fare richiesta dell’agevolazione.
Come è noto, ad erogare le pensioni ai cittadini italiani è l’INPS. Dopo anni di dibattito, anche il ruolo delle casalinghe ha avuto il suo riconoscimento e per questo anche questa categoria di lavoratrici potrà vedersi riconosciuti dei benefit.
Alle casalinghe è stata riconosciuta la possibilità di avere una pensione. Condizione necessaria per ottenerla, è l’iscrizione al Fondo INPS. Oltre a questo requisito, ci sono altri paletti da rispettare. Bisogna aver raggiunto i 57 anni di età e aver versato almeno cinque anni di contributi. Per vedersi riconosciuta la pensione, le casalinghe dovranno versare un contributo annuale che deve essere almeno di 26 euro.
La domanda per la pensione deve essere inoltrata direttamente all’INPS, oppure ci si può rivolgere a un Caf o a un Patronato che vi assisteranno in tutte le fasi. Per calcolare a quanto si ha diritto, basta una semplice operazione matematica. Basterà moltiplicare il coefficiente di trasformazione per il montante contributivo. Il risultato ottenuto andrà poi suddiviso per 13, cioè tredici mensilità. Con questa operazione si potrà sapere quanto spetta a ciascuna casalinga.
La pensione per chi non ha versato contributi
Nel caso si verifichi la situazione di una casalinga che non ha versato contributi all’Inps, non può fare richiesta della pensione, ma le spetta l’assegno sociale, che è sui 450 euro al mese.
Anche l’assegno sociale però ha dei limiti reddituali. Il tetto massimo di reddito per percepire l’assegno sociale è diverso per i single e le persone coniugate. Nel primo caso è di 5.824,91, nel secondo di 11.649,82 euro euro annui lordi. Nel caso in cui non si percepiscano redditi o quelli che si percepisce non supera l’importo limite, si può richiedere l’assegno sociale all’Inps o ci si può fare aiutare da un Caf o da un Patronato per l’intera procedura.